In nome di Dio
miʃericordioʃo,
misericordioso,
e Pio.
CAPITOLO
.XVI.
XVI.
GRAVE
coʃa
cosa
uorrei
vorrei
che
nõ
non
ti
fuʃʃe
fusse
eʃʃequir
essequir
queʃto
questo
libro
mãdatoti
mandatoti
dal Cielo,
non ti curando delle parole de Bruti,
e di chi non
ʃa
sa
niente,
cõ
con
queʃto
questo
riducendo i
buoni a
buona,
e retta
uia.
via.
Ogni
uolta
volta
che cade giudicio
ʃopra
sopra
le
uille,
ville,
dicono gli incredoli,
che noi facemmo male.
Quel di che
ʃi
si
peʃeranno
peseranno
gli
huomini,
uederemo
vederemo
che parole
hãno
hanno
detto i
Nuntij
Nuntii
loro,
i buoni
peʃeranno
peseranno
forte,
e i
cattiui
cattivi
no,
per
eʃʃer
esser
ʃtati
stati
incredoli.
[1]
Io
creandoui
creandovi
ʃottopoʃi
sottoposi
la
terra alla
uoʃtra
vostra
uolontà,
volontà,
[2]
e
commãdai
commandai
a gli Angeli,
che
ʃi
si
humiliaʃʃero
humiliassero
d’innanzi Adamo,
e
coʃi
cosi
fecero da Belzebub infuori,
&
addomandato
perche,
diʃʃe,
disse,
perche io
ʃon
son
fatto di fuoco,
&
egli di terra,
ond’io
preuaglio,
prevaglio,
a cui Dio.
Eʃci
Esci
fuori adunque accioche tu
ʃia
sia
da men di lui,
eʃʃen-dote
essendote
impoβibile
impossibile
a
ʃoprauanzarmi,
sopravanzarmi,
e cacciatolo
diʃʃe
disse
egli.
Per
queʃto,
questo,
che tu mi cacci
farò
che gli huomini non ti ringratieranno,
e Dio
al-lhora
allhora
diʃʃe
disse
:
Spacciati
ʃcendi
scendi
giu co tuoi
ʃeguaci,
seguaci,
de quali empiero
l’in-ferno,
l’inferno,
e
cõmando
commando
ad Adamo,
e alla donna che
ʃi
si
ʃteʃʃe
stesse
in
paradiʃo,
paradiso,
man-giando
mangiando
d’ogni frutto da uno infuori,
ʃe
se
nõ
non
uoleʃʃe
volesse
diuenir
divenir
cattiui.
cattivi.
Il
diauolo
diavolo
adunque conducendoli alla dilettatione de
cõgiungimenti
congiungimenti
carnali,
delle parti
pudẽde
pudende,,
li
meʃʃe
messe
nella mala
uia.
via.
Onde
guʃtato
gustato
l’arbore,
cominciarono a
conoʃcer
conoscer
le lor membra genitali,
le quai
eβi
essi
poi
copriuano
coprivano
cõ
con
le foglie,
ond’io
{3}
diʃʃe,
disse,
No
ui
vi
ho io commandato,
che
uoi
voi
non
mangiaβi
mangiassi
di
queʃto
questo
?
Riʃpoʃero,
Risposero,
Dio,
noi
confeβiamo
confessiamo
hauer
haver
nocciuto all’anime
no-ʃtre,
nostre,
Onde
ʃe
se
non ci perdoni periremo,
A quali egli,
ʃcendete
scendete
di qui in
terra,
&
quiui
quivi
contrariateui,
contrariatevi,
e finiendo lo
ʃpatio
spatio
della
uita
vita
uostra
vostra
mo-rite,
morite,
dopo
ui
vi
ʃuʃcitero,
suscitero,
e
daroui
darovi
ueʃte,
veste,
ʃi
si
che
poβiate
possiate
coprire le membra
genitali.
Ricordandoui
Ricordandovi
queʃte
queste
coʃe,
cose,
temete Dio,
che
ui
vi
dara
abbondan-za,
abbondanza,
e
queʃto
questo
è
ottimo precetto di Dio.
Figliuoli di Adamo,
non
uedete
vedete
il
diauolo,
diavolo,
che
ui
vi
fece prima
rouinare.
rovinare.
O figliuoli d’Adamo,
orando
uol-tate
voltate
la faccia
uerʃo
verso
il Tempio
inuocando
invocando
Dio con puro cuore.
Fuggite
la
ʃuperfluità
superfluità
ne cibi,
e nel bere,
Chi
ui
vi
ha
coʃtitute
costituti
gli ornamenti,
e i
cibi non leciti?
I leciti
ʃon
son
buoni a
queʃto
questo
ʃecolo,
secolo,
e puri,
e mondi
nell’al-tro,
nell’altro,
Dio
ui
vi
imputa a
peccato,
le
falʃe
false
rapine,
l’ingiurie,
la
compa-gnia
compagnia
che
ʃe
se
le da.
Figliuoli di Adamo gia di
uoi
voi
uiene
viene
il mio Nuntio,
che portera i
miei precetti,
a quali chi contradira
ʃara
sara
punito col fuoco
del Inferno,
e il temente anderà
in
Paradiʃo,
Paradiso,
e tra
queʃti
questi
e quelli come
in un termine medio con
ʃperanza,
speranza,
&
eʃpettatione
espettatione
del
Paradiʃo
Paradiso
ui
vi
ʃtaranno
staranno
alcuni altri,
[3]
Chi
è
peggior di colui,
che da compagno a
Dio,
e
che contradice a
ʃuoi
suoi
precetti?
A tutti coloro che non
contradiran-no,
contradiranno,
ʃara
sara
moʃtro
mostro
il Cielo,
e
ʃara
sara
loro aperta la strada fino a
tanto che
un camello
paβi
passi
per una cruna d’ago.
Adoratilo adunque
eʃʃen-do
essendo
egli
piiβimo,
piissimo,
e obedite a
ʃuoi
suoi
precetti imitandolo,
e
ricordateuene
ricordatevene
ʃempre.
sempre.
La terra buona per precetto di Dio fara buon frutto,
&
la
cat-tiua
cattiva
cattiuo.
cattivo.
Noi commandammo gia
à
Noe,
che
diceʃʃe,
dicesse,
inuocate
invocate
un
ʃolo
solo
Dio,
altrimenti
uoi
voi
hauete
havete
a temere il gran di,
Parte della
ʃua
sua
gente
riʃpondendo
rispondendo
diʃʃe.
disse.
Tu
ʃei
sei
in
manifeʃto
manifesto
errore,
egli
riʃpoʃe,
rispose,
queʃto
questo
non
eʃʃer
esser
errore,
ma
cõmandamento
commandamento
di Dio:
Vi annuntio il mandato di Dio.
Ne
ui
vi
marauigliate
maravigliate
che di
uoi
voi
naʃca
nasca
nuntio per
caʃtigarui,
castigarvi,
e
ripren-derui.
riprendervi.
Contradicendo adunque a
Noe,
lo difendemmo nell’arca,
tutti gli
altri
affogãmo
affogammo,,
Loth
riʃpondendo
rispondendo
alla
ʃua
sua
gente,
da noi fu
ʃaluato,
salvato,
quella
ʃperdendo,
sperdendo,
Moʃe
Mose
parimente
fauellato
favellato
a Pharaone
dopo molti
mira-coli,
miracoli,
cauo
cavo
le
ʃue
sue
genti,
&
egli
perʃeguendole
perseguendole
da noi furo affogati nel
mare.
Gli imitatori adunque del Propheta,
che non
ʃa
sa
ne legger,
ne
ʃcriuere,
scrivere,
e il cui nome
ʃi
si
truoua
truova
nel
teʃtamento,
testamento,
e nel Vangelo:
buttano
uia
via
le
uolontà
volontà
cattiue,
cattive,
e i
penʃieri.
pensieri.
Tutti coloro che gli credono,
e lo aiutano,
e che lo
ʃublimano
sublimano
ʃon
son
buoni,
e come buoni
ʃaranno
saranno
premiati,
uoi
voi
huomini,
io
uengo
vengo
a
uoi
voi
nuntio,
credete a
ʃuoi
suoi
precetti,
e obedite accioche
ʃiate
siate
buoni.
Alcuni della gente di
Moʃe
Mose
ʃi
si
conuertono
convertono
a
queʃta
questa
uerità,
verità,
operando
ʃecondo
secondo
quella.
Alcuni ci
ʃono
sono
che prendono di
queʃto
questo
libro
una parte,
e la
ʃciano
sciano
andar l’altra dicendo,
Dio ci perdonera.
Non
ʃa-pete
sapete
uoi
voi
ch’in
queʃto
questo
libro non e
coʃa
cosa
ʃe
se
non
uera
vera
?
Perche
uiuete
vivete
inʃen-ʃati
insensati
?
Chiunque errera
ʃanza
sanza
alcun rimedio
ʃara
sara
meʃʃo
messo
nel fuoco
infer-nale,
infernale,
&
chi teme Dio,
eʃʃendo
essendo
tentato dal
diauolo
diavolo
ʃi
si
ricorda di Dio
conuertendoʃi
convertendosi
al bene.
Dicendo
eβi
essi
perche tu non fai miracoli,
di loro che
tu non
ʃe
se
uenuto
venuto
per far altro,
ʃe
se
non
eʃpor
espor
i mandati
diuini.
divini.
Queʃte
Queste
ʃon
son
coʃe
cose
manifeʃte
manifeste
a chi teme Dio.
Quando
ʃi
si
legge l’Alcorano,
aʃcoltalo
ascoltalo
diuotamente,
divotamente,
&
con tutto il cuore,
e con la mente
diuota,
divota,
accioche
Dio ti habbia
miʃericordia,
misericordia,
e
ʃera,
sera,
e mattina adora Dio
inuocandolo
invocandolo
col tuo cuore.
Chi
è
appreʃʃo
appresso
à
lui
non
ʃi
si
ʃdegna,
sdegna,
inuocarlo,
invocarlo,
e adorarlo.