In nome di Dio
miʃericordioʃo,
misericordioso,
e Pio.
CAPITOLO
.LXII.
LXII.
[1]
A TE VENENDO un cieco,
partendoti ti
ʃei
sei
adira-to.
adirato.
Egli
forʃe
forse
ʃi
si
conuertira
convertira
al bene,
o
forʃe
forse
ʃe
se
ne
ricor-dera.
ricordera.
Tu cerchi di
fauorire
favorire
à
pecunioʃi,
pecuniosi,
accioche
coʃi
cosi
ti
preʃentino.
presentino.
Ma perche te ne curi?
Tu ti partirai
dal
ti-
moroʃo
timoroso
d’eʃʃer
d’esser
mendico.
Queʃto
Questo
è
da commemorare
a chi lo
uuol
vuol
ʃape-re,
sapere,
e
ʃon
son
notate ne libri benedetti
ʃcritti
scritti
a mano,
{2}
Lo huomo peri per la
ʃua
sua
incredolità,
il quale Dio formo interamente,
e dopo gli
moʃtro
mostro
le
ʃue
sue
uie,
vie,
ʃimilmente
similmente
lo
conduʃʃe
condusse
alla morte,
e lo
ʃuʃcitera
suscitera
ʃecondo
secondo
il
ʃuo
suo
uolere,
volere,
Perche dunque non
ʃegui
segui
i miei precetti?
Ricordiʃi
Ricordisi
almeno lo
huomo
ricordandoʃi
ricordandosi
il
ʃuo
suo
uitto,
vitto,
e la
ʃua
sua
ʃoʃtanza.
sostanza.
Noi habbiamo mandato l’acqua per
naʃcimento
nascimento
de frutti.
Noi aprimmo la terra
per
l’oliue,
l’olive,
per i
grani,
per le
uiti,
viti,
e per ogni altra
coʃa
cosa
per
uoi.
voi.
Quel di
uenendo
venendo
lo
huomo
laʃciera
lasciera
le donne,
la ricchezza,
e i
parenti.
Allhora
aʃʃai
assai
ʃara
sara
a
baʃtanza
bastanza
attender
à
ʃe,
se,
d’alcuni quel di
ʃaranno
saranno
le faccie
allegre,
e belle,
d’alcuni cioe de gli incredoli
ʃaranno
saranno
pallide,
e cinericcie.