In nome di Dio
miʃericordioʃo,
misericordioso,
e Pio.
CAPITOLO
.LXXI.
LXXI.
[1]
GIVRO
GIURO
per l’Aurora,
per dieci notti,
per la
Paʃqua,
Pasqua,
e per il
tranʃito
transito
della notte,
che
è
grande giuramento
appreʃʃo
appresso
i
ʃapienti,
sapienti,
che Dio dette
grauiβimo
gravissimo
tormento
ad
Hat figliuolo di Herante architetto,
&
a Themut
ʃcol-
tore,
scoltore,
e a
Pharaone Alanteth,
huomini tutti
maluagi,
malvagi,
e
peʃʃimi.
pessimi.
[2]
Alcuni
faccendo bene,
e dando la pecunia loro per Dio,
dicono,
Dio mi ama per
i meriti miei,
e
riceuẽdo
ricevendo
poca pecunia,
e poca
ʃoʃtanza
sostanza
da Dio dice,
Dio
perche mi dishonori?
Tu mi ami poco,
Perche dunque non fate
be-ne
bene
à
poueri,
poveri,
&
a gli orphani ?
Voi amiate piu mangiar l’altrui
he-redita,
heredita,
e adunar danari
che dar per Dio.
Nell’auento
Nell’avento
di Dio
quando l’inferno s’aprira
che farete
uoi
voi
?
Se quella hora
giouaʃʃe,
giovasse,
direbbero
gli huomini,
perche non
ʃi
si
fe bene?
Quel di
nociuo
nocivo
à
cattiui,
cattivi,
non
gio-uera
giovera
coʃa
cosa
alcuna.
All’anime buone
ʃara
sara
detto.
Voltati
à
Dio,
meʃcolati
mescolati
co tuoi,
&
entra nel
Paradiʃo.
Paradiso.