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Arrivabene, 1547

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXVII.

CIASCUNO operi secondo il suo modo, conoscendo Dio chi camina piu rettamente. [1] A coloro che ti addimanderanno di chi sia l’anima, rispondi di Dio, il quale ti ha insegnato la sapientia, e s’io mi volessi partir con il libro concessoti, non trovaresti poi chi te lo volesse rendere, se non la divina pietà, la quale è in te grande, e quantunque gli huomini se adunassero col Diavolo per farne uno non farebbono nulla. [2] [3] Molti non crederanno à questo Alcorano, dicendo, che non ti vederanno fino à tanto che tu non faccia loro in terra una fonte viva, o che tu sia veduto con gli Angeli, e che tu saglia al Cielo, Tu pregando Dio dirai. Io non sono se non huomo, e Nuntio, che mostro la via diritta, a coloro à quali nissuno prohibisce il credere, Et è da sapere, che se la terra fusse habitata da gli Angeli, allhora sarebbe stato di Cielo mandato un’Angelo, Tra voi e me ci è Dio testimonio sufficiente, ilquale vede la sua gente, & le insegna. Il di della resurrettione, numerando i fatti de ciechi, e de sordi, gli tormenteremo in ardentissimo fuoco, e quanto piu arderanno tanto piu aggiugneranno fuoco. Questi sono che dissero. Essendo noi d’ossa, come torneremo alla vita ? Perche vogliono essi far il conditor del Cielo come sono essi ? Egli ha messo loro il termine, il quale non si dee preterire, se tutta la sostanza di Dio fusse in lor potere la ritorrebbero à loro sanza spendere, perche essi sono avari. Noi facemmo noto à Mose nuove miracoli, [4] i quali tu puoi intendere da figliuoli d’Israhele, onde Pharaone disse, che egli era Mago, alquale Mose rispose, Tu il quale io gia pongo tra morti, doveresti sapere, queste cose non esser cosi manifeste, se non al solo Dio fattor del Cielo, e della terra. Egli non lo credendo lo affogammo nel Mare col suo fratello, e con tutti i suoi, e cavammo de suoi luoghi i figliuoli d’Israhele, Dopo mandammo te, accioche tu fussi Nuntio di gaudio, e insieme di duolo, e pero a poco a poco facemmo l’Alcorano, accioche gli huomini a poco a poco lo legghino, o credino, o no. Coloro che lo leggono credendo si humiliano à Dio adorandolo, e dicono. O Dio gia è adempiuto il tuo precetto, e questi moltiplicano il pianto loro, appellandolo Dio, e misericordioso tutto è uno. Fa l’oratione dunque con mediocre voce, e ringratia Dio, il quale è sublime, e maggior di tutti, ne ha nel regno compagno, figliuolo, ne adiutore.

Notes Coran 12-21 réduire la fenêtre detacher la fenêtre

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