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Arrivabene, 1547

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO IIII.

[1] DIO Pio, e misericordioso, vivo, e altissimo, oltra ilquale non è altro Dio, et ilquale prima diede à gli huomini della via retta il Testamento, e dopo l’Evangelio, e finalmente il veracissimo libro, cioè l’Alforcano {2} della vostra legge, come confermatore di quelli di sopra. Ilquale contiene alcune parole fermissime, e che non si ponno levar via, come sono la Madre, e la Materia del libro, e alcune ve ne son contrarie, lequali gli huomini di perverso cuore espianano per apportar altrui controversia, dimostrando sienza con lo dechiarare di questo libro. La sua espositione è sola da Dio intesa, e da sapientissimi, i quali credendo à tutto il libro fanno fede, che tutto è dato da Dio, del quale non si ricordano se non i sapienti, Gl’increduli, e che contradiranno à questo libro patiranno indubitatamente,, tutte le tribulationi, e tutti i gravissimi tormenti, essendo l’altissimo Dio vendicatore giustissimo, alla cui sapientia cosa non è, che sia incomprensibile, ilquale secondo ch’ei vuole adopera il tutto. Egli adunque dopo la sua retta legge à noi data essendo donator largo di tutti i beni congregator di tutte le genti, quel di che verra dopo un certo termine prescritto da Dio, nel quale non gioverà ne prole, ne danari, ne eloquenza,, non patisca, che gli animi nostri sian infermati, e puniti. [2] Per l’esitio di Pharaone, e delle sue genti, e de contradicenti à propii mandati di Dio, e per la divina vendetta, e per il miracolo fatto in quei duoi esserciti, de quali uno servendo à Dio, vinse l’altro ch’era contrario à Dio e il doppio maggior di numero gl’increduli doverebber temer la divina gravitâ, e vendetta, e convertirsi alla fede, e obbedir hora al tuo precetto . L’usar carnalmente con le donne gli abbracciamenti de figliuoli, il numero dell’oro, e dell’argento,, i buoni cavalli, e gli armenti son tutte cose di questo mondo : [3] Ma Dio promette assai meglio à chi lo temerà, cioé il Paradiso, dove i perseveranti haranno spose eccellentissime, e haranno l’amor di Dio, che vede il tutto. I credenti in Dio, e che chieggan perdono de peccati loro, e che sono astinenti veraci, e continui nell’orationi, e limosinarii testimone Dio, e gli Angeli, che sanno, {5} i quali confessano esser un solo Dio sapiente creatore, e incomprensibile, in presenza al quale non perisce nessuna legge, saranno liberi dal fervore del fuoco, e quelli, che se medesimi, e l’opere loro dedicheranno à Dio goderanno l’allegrezza del Paradiso. A i contradicenti, e non credenti Dio giusto giudice giudicherà i fatti suoi. [4] Se alcuno vorrà disputar teco, di che tu hai rivolto la tua faccia à Dio, e à suoi seguaci, e che tanto i sapienti quanto che gli illiterati seguiranno la buona legge, altrimenti à te solo aspetta manifestar i miei precetti solamente alle genti, gl’increduli, e gli occisori de Propheti, & de giusti di qualunque sorte patiranno gravissima pena, e in questo mondo saranno vilipesi, e nell’altro perpetuamente dannati. [5] Alcuni rifiutano i libri à lor dati, de quali questo è il parere, che non sentiranno il fuoco della Geenna se non in numero terminato de di, e ciascuno venendo al di della verità ricevera merce dell’opere sue essendo Dio giudice, e a nessuno nocivo. Tu veramente insegna alle genti, che Dio dator dell’Imperio Re de Re, e oppressore della potenza de potenti, inalzator de poveri, essendo ogni cosa della sua potenza, continuator della notte, e del di, e dator della vita, fa à chi vuole innumerabili doni. [6] Nessuno huomo da bene habbia in luogo di buono amico l’incredolo, se non solamente per timore. E adunque sommamente da guardarsene, che per questo Iddio s’offende molto, egli conosce quel che è manifesto, & quel che è secreto, nel di, nel quale à ciascuno risponderanno l’opere fatte, ciascun cattivo vorrebbe che l’anima sua fusse digiuna di tutte le scelerita, e che Dio gli fusse lontano. Coloro che amano Dio mi seguiteranno, e cosi conseguiranno da Dio pio donator di persone, il divino amore, & il perdon de peccati. Voi dunque che credete in Dio, credete al Propheta, se non studiate per aventura di non esser da Dio amati, Iddio elesse Adamo, Noe, Abramo, e la sua potentia, {9} e Ioachino, & gli altri sopra tutte l’altre genti. [7] La moglie di Ioachino sentendosi gravida, disse. O Dio creator del tutto, ti consacro il frutto del mio ventre, e à te solo supplice chieggo humilmente, che voglia degnarti accettar chi ti serve, e havendo partorito la figliuola, e postole nome MARIA, chiamando Dio per testimone del suo parto disse. Difendi la mia figliuola, e chi di lei nascera, dalle tentationi, e dall’insidie del Diavolo. Dio benignamente accettando cotal voto della madre, diede alla sua figliuola ottimo nutrimento, e fermissimo cuore. Zacheria ricevendo questa in sua tutela, e in casa sua ogni volta che andò all’altare per far orationi, sempre vi trovo sopra frutti ottimi fuor della stagion del tempo. La onde essendo addomandato di donde gli havessi, disse, da Dio, ilquale à chi egli vuole dona sanza numero, [8] Dopo Zacheria pregando, che gli fusse conceduto un figliuolo grato, e horrevole, orando innanzi all’altare, risposero gli Angeli. Dio satisfacendo alla vostra domanda, vi concede un figliuolo chiamato Giovanni, che confermerà il verbo di Dio. E sara huomo buono perseverante nella virginità, e gran Propheta, Zacheria disse. Essendo io vecchio, e la mia donna sterile, in che modo potrò io far figliuoli? Dissero gli Angeli, A Dio non ci è cosa che sia impossibile. Dio all’hora per la sua dubitanza, volle che per tre di egli non potesse favellare, se non con cenni [9] . Gli angeli un’altra volta favellando à MARIA disse. O MARIA tra tutte le donne, e tra tutti gli huomini mondissima, e netta, e a Dio sola divota, adoralo con tutti gli altri, che à Dio s’inginocchiano. Ti commetto questi secreti divini, non ricercando chi habbia ad esser eletto per MARIA, {13} [10] Dicendo gli Angeli, O MARIA A te l’allegrezza del sommo Nuntio col verbo di Dio, il cui nome e CHRISTO GIESU figliuol di MARIA, il quale è faccia di tutte le genti in questo, e nell’altro secolo, presente, sapiente, huomo ottimo, et è mandato dal creator dell’università. Rispose ella, O Dio in che modo concipero io figliuolo non conoscendo huomo? Dicono gli Angeli A Dio non è cosa alcuna impossibile, egli fa tutto secondo che vuole, i cui commandamenti sono obediti da tutti. [11] Egli insegnera al tuo figliuolo, che verra con divina virtu con il libro della legge, è la քitia d’ogni magistero, il testamento, e l’Evangelo, e darà commandamenti a figliuoli di Israel. Egli soffiando nelle forme da lui composte di terra de gli uccelli le fara vive, curerà i ciechi, e i muti, e manifestera quel che si deve mangiare, e quel che si deve fare, Le quai tutte cose saranno credute come miracoli da credenti di Dio. Confermera il testamento vecchio, e alcune cose per innanzi prohibite le mettera tra le cose lecite, e mostrando d’esser venuto con divina virtu, & con somma potenza dira. Chi teme Dio seguiti me, Perche Dio è Signore di me, & di voi, ilquale adorando caminerete per la buona via. Sapendo GIESU, che essi stavan fermi nella loro ostinatione disse. Chi mi seguitera in nome di Dio? [12] Rispondendo alcuni huomini vestiti di bianco, dissero. Noi te seguendo in nome di Dio crediamo in Dio, essendone tu testimone, e dissero. O creatore, metti tra tuoi fedeli, e credoli, noi che diamo fede à questo tuo libro, e che imitiamo il tuo Legato. I fraudolenti, che cercavano ingannarlo, furono da lui come da huomo astuto ingannati. [13] Al quale il creator favello cosi, Io richiamando à me la tua anima, lieto, e liberandoti da gli increduli, sopponerò coloro che ti credettero, e coloro che non ti seguirono infino al di della publica resurrettione.. E allhora tu tornato à me, vorro veder la tua lite, e la tua controversia, e puniro in questo, e nell’altro secolo tutti coloro, che non ti haranno creduto, non havendo essi ove ricorrere, A fedeli rimeriterò l’opere loro buone con allegrezza eterna, mettendo horrore à cattivi, e malvaggi. [14] Deliberammo dirti queste virtu, e questa giustitia di GIESU, come di huomo simigliante ad Adamo. Dio fatto Adamo di terra, disse. Sia fatto, e fu fatto. Chiunque vorra contraporsi alla ragione di questa cosa, dirai à tutti gli huomini adunati, e alle donne, noi con l’ira di Dio scommunichiamo qualunque non crede քche le parole nostre, non dicono, ne predicono altro che un solo creatore incomprensibile, e sapiente, oltra il quale non è alcuno altro. Delle cui parole, se alcuno mutandole non le crederà, hara Dio giudice conoscitor de cattivi, e de violenti. Voi huomini conoscitori delle leggi, facitori di quanto io vi dico, accioche il nostro ordine sia di tutti un medesimo, siate costanti accioche noi non adoriamo se non un solo Dio sanza compagno, ne alcuno di voi constituisca altro come verbo di Dio. A quei che rifiutano di far cio di loro, che noi crediamo in Dio, sarete testimoni o huomini delle Leggi. [15] Perche cavate voi da Abramo il firmamento delle vostre ragioni, e della vostra setta ? Essendo dopo lui dato il testamento, e l’Evangelio, affermando che non lo sapete ? Egli non fù ne Giudeo, ne Christiano, ma huomo di Dio, e visse credendo, e i suoi seguaci furono huomini scelti. Questo Propheta, e il suo seguace, e tutti i credenti in Dio come buoni huomini son di Dio, secondo il voler di alcuni che sottogiacciono alla legge, i quali non ostante questo vivono ciecamente, e in errore. Ma quantunque essi non sappino, un solo errore offusca l’anime loro, o huomini della legge, perche non credete à commandamenti di Dio? perche sapendo la verita tacete? Parte della gente della legge disse. Credette a precetti dati à buoni huomini per portion del di, e finito il di, negate fin a tanto che si convertino, Et dite, che non volete credere ad alcuno se non a chi seguita la vostra legge, & tutte le vie date da Dio esser ottime, & buone, ilquale a suoi misericordioso dona secondo che à lui piace. [16] Sono alcuni sudditi alla legge, i quali ottimamente rendono il talento d’oro loro raccommandato, alcuni altri niegano il dato loro dicendo, che non si curano di colui che l’addimanda, e mentendo di Dio che essi sanno. {21} Esso Dio ama un parlar saldo, et costante, e che tema Dio. Coloro che per poco di cosa քgiurano non haranno alcun bene nel secolo c’h’avenire, e Dio non favellera loro, ne gli guardera il di del giuditio, ne giovera loro cosa alcuna, che essi non patischino gravissima pena. Alcuni huomini mescolando parole nel libro che non vi sono, fanno scientemente Dio bugiardo. Non è alcuno idoneo a cui Dio habbia permesso la sapientia, e il libro, il quale insegnando a gli huomini la ᵱphetia քsuada che sia adorato i luogo di Dio. [17] Ma քsuadete spetialmente,, che i Sacerdoti, e i presidenti delle cose sacre che քseverino nei p̄cetti imparati dalla tua legge, e da libri, Ne che non stimino gl’Angeli e li propheti ք Dei, essendo ancho ad essi parimenti stata insegnata la retta via. Dio man de propheti a quali dette i libri, e la sapientia (prima fatto il patto) e il legato, ilquale è tra le vostre mani, al q̄le egli vuole che noi diamo credenza, e à loro promettendo questo disse, io ti ho statuito à costoro, che ne son testimoni con meco insieme, Perche desiderate voi con tanto studio altro che la legge di Dio, il quale e à tutta lor possa honorato dalle cose terrestri, e divine ? Dite voi credenti in Dio, noi crediamo a tuoi precetti, e di Abramo, & di Ismahele, & di Iacob, e delle xii. tribu, & di Mose, & di CHRISTO, e di tutti gli altri Propheti, i quali è troppo à numerare, e che hebbero di sopra la fede. Che altro si cerca acquistar per fede, che la legge? Ciascuno incredulo nel futuro secolo sarà connumerato tra i dannati. In che modo instruira Dio con la sua dottrina la vita {23} della verità, à coloro che conoscendo la hanno lasciata, essendo prima stati testimoni de miracoli del Propheta ? A cattivi huomini si lieva la humana, e la divina pietà, e la dottrina della retta via, dando loro per merito l’ira di Dio, di tutti gli Angeli, e de gli huomini che meritano bene, e à questi cosi fatti mai non si alleviano i tormenti, se non si pentono, e divengano buoni, Allhora perdonara loro, e daragli allegrezza. [18] Dio si cura poco della conversione di coloro, che fatti increduli, e poi creduli son divenuti peggiori. Patiranno adunque questi tali senz’alcuna remissione pena comportabile, & attroce.

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[1] Perche questo libro altrimenti e distinto ne Testi di Oriente, e altrimenti in quei di occidente voglio dire che gli orientali hanno la prima Azora che e il primo capitolo distesa fino a questo quarto. {1}

[2] Invita alla sua credenza per la vendetta di Pharaone. {3}

[3] Per le buone opere si guadagna il Paradiso. {4}

[4] Di non disputar con gli increduli : ma ben combattere come egli fa. {6}

[5] Il Purgatorio, come in Ireneo. {7}

[6] Non fedele dunque e lamicitia de gli infedeli.. pero siano cauti i christiani che hanno commertio co Turchi. {8}

[7] La nativita di MARIA in la sua nutritura secondo le favole, e le non autentiche scritture de christiani semplici.. {10}

[8] Giovan battista. {11}

[9] Deprava il Vangelo di Luca al primo cap. {12}

[10] Lhistoria di Mattheo al i. cap. interposta. {14}

[11] Ciancie de miracoli fenti con le quali vuole che non si creda nel figliuolo di Dio, il quale non venne per sciolgere la legge, ma per adempirla.. {15}

[12] Gli Apostoli. {16}

[13] Allude a quelle cose dellApoc iii. iiii vii. {17}

[14] Similitudine di Adamo; e di CHRISTO, e non come . S. Paolo, e chi altrimenti sente scommunica.. {18}

[15] Abramo Christiano Padre de tutti i credenti, e Giudeo circonciso. {19}

[16] Lallegoria del Talento tolta dall’.Evangelio. {20}

[17] Essorta i Prelati della religione alla costantia della prophetia. {22}

[18] Niega agli Apostati perdono come volsero i Novatiani quantunque in molti luoghi si contradica.. {24}

Notes Coran 12-21 réduire la fenêtre detacher la fenêtre

[C]

Le traducteur italianise le mot « Alfurcam » présent dans le texte latin (« al-Furqân », c’est-à-dire « le discernement », nom attribué à la sourate XXV, parfois employé pour désigner le Coran).

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« Testimone Dio, e gli Angeli, che sanno » est un calque de l’ablatif absolu « deo teste, et angelis atque scientibus » présent dans le texte latin.

[BC]

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[BC]

Dans le texte latin il est question de « descendance » (« posteritatem »), non pas de « potentia ». La traduction italienne est sans doute imputable à une lecture erronée du texte latin.

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Le traducteur fait ici un contresens sur le texte latin (dont le sens est par ailleurs proche de celui du texte arabe).

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[M]

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Le traducteur lit probablement « scientes (« qui savent ») au lieu de « scienter » (« sciemment ») dans le texte latin.

[B]

Dans le texte latin correspondant à ce passage, on trouve « uiam », et non « uitam ». Il est toutefois impossible d’établir si la leçon de la traduction italienne est imputable au traducteur (qui, par ailleurs, aurait pu se servir d’un manuscrit contenant la leçon « uitam ») ou bien au personnel de l’atelier d’imprimerie.

[B]