In nome di Dio
miʃericordioʃo,
misericordioso,
e Pio.
CAPITOLO
.IIII.
IIII.
[1]
DIO Pio,
e
miʃericordioʃo,
misericordioso,
uiuo,
vivo,
e
altiβimo,
altissimo,
oltra ilquale
nõ
non
è
altro Dio,
et ilquale prima diede
à
gli huomini della
uia
via
retta il
Teʃtamento,
Testamento,
e dopo
l’Euangelio,
l’Evangelio,
e finalmente
il
ueraciβimo
veracissimo
libro,
cioè
l’Alforcano
{2}
della
uostra
vostra
legge,
come confermatore di quelli di
ʃopra.
sopra.
Ilquale contiene alcune parole
fermiβime,
fermissime,
e che non
ʃi
si
ponno
leuar
levar
uia,
via,
come
ʃono
sono
la Madre,
e la Materia
del libro,
e alcune
ue
ve
ne
ʃon
son
contrarie,
lequali gli huomini di
peruerʃo
perverso
cuore
eʃpianano
espianano
per apportar altrui
controuerʃia,
controversia,
dimostrando
ʃienza
sienza
con lo dechiarare di
queʃto
questo
libro.
La
ʃua
sua
eʃpoʃitione
espositione
è
ʃola
sola
da Dio
inte-ʃa,
intesa,
e da
ʃapientiβimi,
sapientissimi,
i quali credendo
à
tutto il libro fanno fede,
che
tutto
è
dato da Dio,
del quale non
ʃi
si
ricordano
ʃe
se
non i
ʃapienti,
sapienti,
Gl’in-creduli,
Gl’increduli,
e che contradiranno
à
queʃto
questo
libro patiranno
indubitatamẽte
indubitatamente,,
tutte le tribulationi,
e tutti i
grauiβimi
gravissimi
tormenti,
eʃʃendo
essendo
l’altiβimo
l’altissimo
Dio
uendicatore
vendicatore
giuʃtiβimo,
giustissimo,
alla cui
ʃapientia
sapientia
coʃa
cosa
non
è,
che
ʃia
sia
incomprensibile,
ilquale
ʃecondo
secondo
ch’ei
uuole
vuole
adopera il tutto.
Egli adunque
dopo la
ʃua
sua
retta legge
à
noi data
eʃʃendo
essendo
donator largo di tutti i
beni
congregator di tutte le genti,
quel di che
uerra
verra
dopo un certo termine
preʃcritto
prescritto
da Dio,
nel quale non
giouerà
gioverà
ne prole,
ne danari,
ne
eloquẽza
eloquenza,,
non
patiʃca,
patisca,
che gli animi nostri
ʃian
sian
infermati,
e puniti.
[2]
Per
l’esi-tio
l’esitio
di Pharaone,
e delle
ʃue
sue
genti,
e de contradicenti
à
propij
propii
mandati
di Dio,
e per la
diuina
divina
uendetta,
vendetta,
e per il miracolo fatto in quei duoi
eʃ-ʃerciti,
esserciti,
de quali uno
ʃeruẽdo
servendo
à
Dio,
uinʃe
vinse
l’altro ch’era contrario
à
Dio
e il doppio maggior di numero gl’increduli
douerebber
doverebber
temer la
diui-na
divina
grauitâ,
gravitâ,
e
uendetta,
vendetta,
e
cõuertirsi
convertirsi
alla fede,
e obbedir hora al tuo precetto
.
L’uʃar
L’usar
carnalmente con le donne gli abbracciamenti de
figliuo-li,
figliuoli,
il numero dell’oro,
e
dell’argẽto
dell’argento,,
i buoni
caualli,
cavalli,
e gli armenti
ʃon
son
tutte
coʃe
cose
di
queʃto
questo
mõdo
mondo
:
[3]
Ma Dio promette
aʃʃai
assai
meglio
à
chi lo
temerã,
temerà,
cioé
il
Paradiʃo,
Paradiso,
doue
dove
i
perʃeueranti
perseveranti
haranno
ʃpoʃe
spose
eccellentiβime,
eccellentissime,
e
haranno l’amor di Dio,
che
uede
vede
il tutto.
I credenti in Dio,
e che
chieg-gan
chieggan
perdono de peccati loro,
e che
ʃono
sono
aʃtinenti
astinenti
ueraci,
veraci,
e continui
nel-l’orationi,
nell’orationi,
e
limosinarij
limosinarii
teʃtimone
testimone
Dio,
e gli Angeli,
che
ʃanno,
sanno,
{5}
i quali
confeʃʃano
confessano
eʃʃer
esser
un
ʃolo
solo
Dio
ʃapiente
sapiente
creatore,
e incomprensibile,
in
preʃenza
presenza
al quale non
periʃce
perisce
neʃʃuna
nessuna
legge,
ʃaranno
saranno
liberi dal
feruore
fervore
del fuoco,
e quelli,
che
ʃe
se
medesimi,
e l’opere loro dedicheranno
à
Dio
goderanno l’allegrezza del
Paradiʃo.
Paradiso.
A i
contradicenti,
e non credenti Dio giusto giudice giudicherà
i fatti
ʃuoi.
suoi.
[4]
Se alcuno
uorrà
vorrà
diʃputar
disputar
teco,
di che tu hai
riuolto
rivolto
la tua faccia
à
Dio,
e
à
ʃuoi
suoi
ʃeguaci,
seguaci,
e che tanto i
ʃapienti
sapienti
quanto che gli illiterati
ʃeguiranno
seguiranno
la buona legge,
altri-menti
altrimenti
à
te
ʃolo
solo
aʃpetta
aspetta
manifeʃtar
manifestar
i miei precetti
ʃolamente
solamente
alle genti,
gl’increduli,
e gli
occiʃori
occisori
de Propheti,
&
de giusti di qualunque
ʃor-te
sorte
patiranno
grauiβima
gravissima
pena,
e in questo mondo
ʃaranno
saranno
uilipesi,
vilipesi,
e nell’altro perpetuamente dannati.
[5]
Alcuni rifiutano i
libri
à
lor
da-ti,
dati,
de quali
queʃto
questo
è
il parere,
che non
ʃentiranno
sentiranno
il fuoco della Geenna
ʃe
se
non in numero terminato de di,
e
ciaʃcuno
ciascuno
uenendo
venendo
al di della
ue-rità
verità
riceuera
ricevera
merce dell’opere
ʃue
sue
eβendo
essendo
Dio giudice,
e a
neβuno
nessuno
nociuo.
nocivo.
Tu
ueramente
veramente
inʃegna
insegna
alle genti,
che Dio dator dell’Imperio
Re de Re,
e
oppreʃʃore
oppressore
della potenza de potenti,
inalzator de
poueri,
poveri,
eʃʃendo
essendo
ogni
coʃa
cosa
della
ʃua
sua
potenza,
continuator della notte,
e del di,
e
dator della
uita,
vita,
fa
à
chi
uuole
vuole
innumerabili doni.
[6]
Neʃʃuno
Nessuno
huomo da bene habbia in luogo di buono amico l’incredolo,
ʃe
se
non
ʃolamente
solamente
per
ti-more.
timore.
E adunque
ʃommamẽte
sommamente
da
guardarʃene,
guardarsene,
che per
queʃto
questo
Iddio s’offende molto,
egli
conoʃce
conosce
quel che
è
manifeʃto,
manifesto,
&
quel che
è
ʃecreto,
secreto,
nel di,
nel quale
à
ciaʃcuno
ciascuno
riʃponderanno
risponderanno
l’opere fatte,
ciaʃcun
ciascun
cattiuo
cattivo
uorrebbe
vorrebbe
che l’anima
ʃua
sua
fuʃʃe
fusse
digiuna di tutte le
ʃcelerita,
scelerita,
e che Dio
gli
fuʃʃe
fusse
lontano.
Coloro che amano Dio mi
ʃeguiteranno,
seguiteranno,
e
coʃi
cosi
conʃe-guiranno
conseguiranno
da Dio pio donator di
perʃone,
persone,
il
diuino
divino
amore,
&
il perdon de
peccati.
Voi dunque che credete in Dio,
credete al Propheta,
ʃe
se
non
ʃtudiate
studiate
per
auentura
aventura
di
nõ
non
eʃʃer
esser
da Dio amati,
Iddio
eleʃʃe
elesse
Adamo,
Noe,
Abramo,
e la
ʃua
sua
potentia,
{9}
e Ioachino,
&
gli altri
ʃopra
sopra
tutte l’altre
genti.
[7]
La moglie di Ioachino
ʃentendoʃi
sentendosi
grauida,
gravida,
diʃʃe.
disse.
O Dio creator
del tutto,
ti
cõʃacro
consacro
il frutto del mio
uentre,
ventre,
e
à
te
ʃolo
solo
ʃupplice
supplice
chieggo
humilmente,
che
uoglia
voglia
degnarti accettar chi ti
ʃerue,
serve,
e
hauendo
havendo
partorito la figliuola,
e
poʃtole
postole
nome MARIA,
chiamando Dio per
teʃti-mone
testimone
del
ʃuo
suo
parto
diʃʃe.
disse.
Difendi la mia figliuola,
e chi di lei
naʃcera,
nascera,
dalle tentationi,
e
dall’inʃidie
dall’insidie
del
Diauolo.
Diavolo.
Dio benignamente
accettan-do
accettando
cotal
uoto
voto
della madre,
diede alla
ʃua
sua
figliuola ottimo nutrimento,
e
fermiβimo
fermissimo
cuore.
Zacheria
riceuendo
ricevendo
queʃta
questa
in
ʃua
sua
tutela,
e in
caʃa
casa
ʃua
sua
ogni
uolta
volta
che andò
all’altare per far orationi,
ʃempre
sempre
ui
vi
trouo
trovo
ʃopra
sopra
frutti ottimi fuor della
ʃtagion
stagion
del tempo.
La onde
eʃʃendo
essendo
addomanda-to
addomandato
di donde gli
haueβi,
havessi,
diʃʃe,
disse,
da Dio,
ilquale
à
chi egli
uuole
vuole
dona
ʃanza
sanza
numero,
[8]
Dopo Zacheria pregando,
che gli
fuʃʃe
fusse
conceduto un figliuolo
grato,
e
horreuole,
horrevole,
orando innanzi all’altare,
riʃpoʃero
risposero
gli Angeli.
Dio
ʃatisfacendo
satisfacendo
alla
uostra
vostra
domanda,
ui
vi
concede un figliuolo
chiama-to
chiamato
Giouanni,
Giovanni,
che confermerà
il
uerbo
verbo
di Dio.
E
ʃara
sara
huomo buono
perʃeuerante
perseverante
nella
uirginità,
virginità,
e gran Propheta,
Zacheria
diʃʃe.
disse.
Eʃʃendo
Essendo
io
uecchio,
vecchio,
e la mia donna
ʃterile,
sterile,
in che modo potrò
io far figliuoli?
Diʃ-ʃero
Dissero
gli Angeli,
A Dio non ci
è
coʃa
cosa
che
ʃia
sia
impoβibile.
impossibile.
Dio all’hora
per la
ʃua
sua
dubitanza,
uolle
volle
che per tre di egli non
poteʃʃe
potesse
fauellare,
favellare,
ʃe
se
non con cenni
[9]
.
Gli angeli un’altra
uolta
volta
fauellando
favellando
à
MARIA
diʃʃe.
disse.
O MARIA tra tutte le donne,
e tra tutti gli huomini
mondiβima,
mondissima,
e
netta,
e a
Dio
ʃola
sola
diuota,
divota,
adoralo con tutti gli altri,
che
à
Dio
s’ingi-nocchiano.
s’inginocchiano.
Ti commetto
queʃti
questi
ʃecreti
secreti
diuini,
divini,
non ricercando chi
hab-
bia
habbia
ad
eʃʃer
esser
eletto per MARIA,
{13}
[10]
Dicendo gli Angeli,
O MARIA
A te l’allegrezza del
ʃommo
sommo
Nuntio col
uerbo
verbo
di Dio,
il cui nome e
CHRISTO
GIESV
GIESU
figliuol di MARIA,
il quale
è
faccia di tutte le genti in
queʃto,
questo,
e nell’altro
ʃecolo,
secolo,
preʃente,
presente,
ʃapiente,
sapiente,
huomo
otti-mo,
ottimo,
et
è
mandato dal creator
dell’uniuerʃità.
dell’università.
Riʃpoʃe
Rispose
ella,
O Dio in che
modo concipero io figliuolo non
conoʃcendo
conoscendo
huomo?
Dicono gli Angeli
A Dio non
è
coʃa
cosa
alcuna
impoβibile,
impossibile,
egli fa tutto
ʃecondo
secondo
che
uuole,
vuole,
i
cui commandamenti
ʃono
sono
obediti da tutti.
[11]
Egli
inʃegnera
insegnera
al tuo
figli-uolo,
figliuolo,
che
uerra
verra
con
diuina
divina
uirtu
virtu
cõ
con
il libro della legge,
è
la
քitia d’ogni
magiʃtero,
magistero,
il
teʃtamento,
testamento,
e
l’Euangelo,
l’Evangelo,
e darà
commandamenti a
figliuoli di
Iʃrael.
Israel.
Egli
ʃoffiando
soffiando
nelle forme da lui composte di terra de gli
uccelli le fara
uiue,
vive,
curerà
i ciechi,
e i
muti,
e
manifeʃtera
manifestera
quel che
ʃi
si
deue
deve
mangiare,
e quel che
ʃi
si
deue
deve
fare,
Le quai tutte
coʃe
cose
ʃaran-no
saranno
credute come miracoli da credenti di Dio.
Confermera il
teʃta-mento
testamento
uecchio,
vecchio,
e alcune
coʃe
cose
per innanzi prohibite le mettera tra le
coʃe
cose
lecite,
e
moʃtrando
mostrando
d’eʃʃer
d’esser
uenuto
venuto
con
diuina
divina
uirtu,
virtu,
&
con
ʃom-ma
somma
potenza dira.
Chi teme Dio
ʃeguiti
seguiti
me,
Perche Dio
è
Signore di
me,
&
di
uoi,
voi,
ilquale adorando caminerete per la buona
uia.
via.
Sapen-do
Sapendo
GIESV,
GIESU,
che
eʃʃi
essi
ʃtauan
stavan
fermi nella loro
oʃtinatione
ostinatione
diʃʃe.
disse.
Chi
mi
ʃeguitera
seguitera
in nome di Dio?
[12]
Riʃpondendo
Rispondendo
alcuni huomini
uestiti
vestiti
di
bianco,
diʃʃero.
dissero.
Noi te
ʃeguendo
seguendo
in nome di Dio crediamo in Dio,
eʃʃendone
essendone
tu
teʃtimone,
testimone,
e
diʃʃero.
dissero.
O creatore,
metti tra tuoi fedeli,
e
credoli,
noi che diamo fede
à
queʃto
questo
tuo libro,
e che imitiamo il tuo
Le-gato.
Legato.
I fraudolenti,
che
cercauano
cercavano
ingannarlo,
furono da lui
co-me
come
da huomo astuto ingannati.
[13]
Al quale il creator
fauello
favello
coʃi,
cosi,
Io
ri-chiamando
richiamando
à
me la tua anima,
lieto,
e liberandoti da gli increduli,
sop-ponerò
sopponerò
coloro che ti credettero,
e coloro che non ti
ʃeguirono
seguirono
infino al
di della publica
reʃurrettiõe
resurrettione..
E allhora tu tornato
à
me,
uorro
vorro
ueder
veder
la
tua lite,
e la tua
controuerʃia,
controversia,
e puniro in
queʃto,
questo,
e nell’altro
ʃecolo
secolo
tutti coloro,
che non ti haranno creduto,
non
hauendo
havendo
eβi
essi
oue
ove
ricorrere,
A fedeli rimeriterò
l’opere loro buone
cõ
con
allegrezza eterna,
mettẽdo
mettendo
horrore
à
cattiui,
cattivi,
e
maluaggi.
malvaggi.
[14]
Deliberãmo
Deliberammo
dirti
queʃte
queste
uirtu,
virtu,
e
que-ʃta
questa
giustitia di
GIESV,
GIESU,
come di huomo
ʃimigliante
simigliante
ad Adamo.
Dio
fatto Adamo di terra,
diʃʃe.
disse.
Sia fatto,
e fu fatto.
Chiunque
uorra
vorra
con-traporʃi
contraporsi
alla ragione di
queʃta
questa
coʃa,
cosa,
dirai
à
tutti gli huomini adunati,
e
alle donne,
noi con l’ira di Dio
ʃcõmunichiamo
scommunichiamo
qualunque non crede
ք-che
քche
le parole nostre,
nõ
non
dicono,
ne predicono altro che un
ʃolo
solo
creatore
incomprenʃibile,
incomprensibile,
e
ʃapiente,
sapiente,
oltra il quale non
è
alcuno altro.
Delle cui
parole,
ʃe
se
alcuno mutandole non le crederà,
hara Dio giudice
conoʃci-tor
conoscitor
de
cattiui,
cattivi,
e de
uiolenti.
violenti.
Voi huomini
conoʃcitori
conoscitori
delle leggi,
facito-ri
facitori
di quanto io
ui
vi
dico,
accioche il nostro ordine
ʃia
sia
di tutti un
medeʃi-mo,
medesimo,
ʃiate
siate
coʃtanti
costanti
accioche noi non adoriamo
ʃe
se
non un
ʃolo
solo
Dio
ʃanza
sanza
compagno,
ne alcuno di
uoi
voi
constituiʃca
constituisca
altro come
uerbo
verbo
di Dio.
A
quei che rifiutano di far cio di loro,
che noi crediamo in Dio,
ʃarete
sarete
testimoni o
huomini delle Leggi.
[15]
Perche
cauate
cavate
uoi
voi
da Abramo il
firma-mento
firmamento
delle
uoʃtre
vostre
ragioni,
e della
uostra
vostra
ʃetta
setta
?
Eʃʃendo
Essendo
dopo lui dato il
teʃtamento,
testamento,
e
l’Euangelio,
l’Evangelio,
affermando che non lo
ʃapete
sapete
?
Egli non fù
ne Giudeo,
ne Christiano,
ma huomo di Dio,
e
uiʃʃe
visse
credendo,
e i
ʃuoi
suoi
ʃeguaci
seguaci
furono huomini
ʃcelti.
scelti.
Queʃto
Questo
Propheta,
e il
ʃuo
suo
ʃeguace,
seguace,
e tutti
i credenti in Dio come buoni huomini
ʃon
son
di Dio,
ʃecondo
secondo
il
uoler
voler
di alcuni che
ʃottogiacciono
sottogiacciono
alla legge,
i quali non
oʃtante
ostante
queʃto
questo
uiuono
vivono
ciecamente,
e in errore.
Ma quantunque
eβi
essi
non
ʃappino,
sappino,
un
ʃolo
solo
errore
offuʃca
offusca
l’anime loro,
o huomini della legge,
perche non credete
à
com-mandamenti
commandamenti
di Dio?
perche
ʃapendo
sapendo
la
uerita
verita
tacete?
Parte della
gen-te
gente
della legge
diʃʃe.
disse.
Credette a
precetti dati
à
buoni huomini per
por-tion
portion
del di,
e finito il di,
negate fin a
tanto che
ʃi
si
conuertino,
convertino,
Et dite,
che non
uolete
volete
credere ad alcuno
ʃe
se
non a
chi
ʃeguita
seguita
la
uoʃtra
vostra
legge,
&
tutte le
uie
vie
date da Dio
eʃʃer
esser
ottime,
&
buone,
ilquale a
ʃuoi
suoi
miʃe-ricordioʃo
misericordioso
dona
ʃecondo
secondo
che
à
lui piace.
[16]
Sono alcuni
ʃudditi
sudditi
alla legge,
i quali ottimamente rendono il talento d’oro loro raccommandato,
al-cuni
alcuni
altri niegano il dato loro dicendo,
che non
ʃi
si
curano di colui che
l’addimanda,
e mentendo di Dio che
eβi
essi
ʃanno.
sanno.
{21}
Eʃʃo
Esso
Dio ama un parlar
ʃaldo,
saldo,
et
coʃtante,
costante,
e che tema Dio.
Coloro che per poco di
coʃa
cosa
քgiurano
nõ
non
harãno
haranno
alcun bene nel
ʃecolo
secolo
c’h’auenire,
c’h’avenire,
e Dio
nõ
non
fauellera
favellera
loro,
ne
gli guardera il di del giuditio,
ne
giouera
giovera
loro
coʃa
cosa
alcuna,
che
eβi
essi
non
patiʃchino
patischino
grauiβima
gravissima
pena.
Alcuni huomini
meʃcolãdo
mescolando
parole nel libro
che
nõ
non
ui
vi
ʃono,
sono,
fanno
ʃcientemente
scientemente
Dio bugiardo.
Nõ
Non
è
alcuno idoneo a
cui Dio habbia
permeʃʃo
permesso
la
ʃapientia,
sapientia,
e il libro,
il quale
inʃegnãdo
insegnando
a gli
huomini la
ᵱphetia
քʃuada
քsuada
che
ʃia
sia
adorato i
luogo di Dio.
[17]
Ma
քʃuadete
քsuadete
ʃpetialmẽte
spetialmente,,
che i
Sacerdoti,
e i
preʃidẽti
presidenti
delle
coʃe
cose
ʃacre
sacre
che
քʃeuerino
քseverino
nei p̄cetti
ĩparati
imparati
dalla tua legge,
e da libri,
Ne che
nõ
non
ʃtimino
stimino
gl’Angeli
e li propheti
ք
Dei,
eʃʃendo
essendo
ancho ad
eβi
essi
parimẽti
parimenti
ʃtata
stata
ĩʃegnata
insegnata
la retta
uia.
via.
Dio
mãdò
mandò
de propheti a
quali dette i
libri,
e la
ʃapiẽtia
sapientia
(prima fatto il patto)
e il legato,
ilquale
è
tra le
uoʃtre
vostre
mani,
al q̄le egli
uuole
vuole
che
noi diamo credenza,
e
à
loro promettendo
queʃto
questo
diʃʃe,
disse,
io ti ho
ʃta-tuito
statuito
à
coʃtoro,
costoro,
che ne
ʃon
son
teʃtimoni
testimoni
con meco
inʃieme,
insieme,
Perche
deʃide-rate
desiderate
uoi
voi
con tanto
ʃtudio
studio
altro che la legge di Dio,
il quale e
à
tutta lor
poʃʃa
possa
honorato dalle
coʃe
cose
terrestri,
e
diuine
divine
?
Dite
uoi
voi
credenti in Dio,
noi crediamo a
tuoi precetti,
e di Abramo,
&
di
Iʃmahele,
Ismahele,
&
di Iacob,
e delle
.xij.
xii.
tribu,
&
di
Moʃe,
Mose,
&
di CHRISTO,
e di tutti gli altri
Propheti,
i quali
è
troppo
à
numerare,
e che hebbero di
ʃopra
sopra
la fede.
Che altro
ʃi
si
cerca
acquiʃtar
acquistar
per fede,
che la legge?
Ciaʃcuno
Ciascuno
incredulo
nel futuro
ʃecolo
secolo
ʃarà
sarà
connumerato tra i
dannati.
In che modo
inʃtrui-ra
instruira
Dio con la
ʃua
sua
dottrina la
uita
vita
{23}
della
uerità,
verità,
à
coloro che
conoʃcendo
conoscendo
la hanno
laʃciata,
lasciata,
eʃʃendo
essendo
prima
ʃtati
stati
teʃtimoni
testimoni
de miracoli del
Prophe-ta
Propheta
?
A
cattiui
cattivi
huomini
ʃi
si
lieua
lieva
la humana,
e la
diuina
divina
pietà,
e la dottrina
della retta
uia,
via,
dando loro per merito l’ira di Dio,
di tutti gli Angeli,
e
de gli huomini che meritano bene,
e
à
queʃti
questi
coʃi
cosi
fatti mai non
ʃi
si
alle-uiano
alleviano
i tormenti,
ʃe
se
non
ʃi
si
pentono,
e
diuengano
divengano
buoni,
Allhora
perdo-nara
perdonara
loro,
e daragli allegrezza.
[18]
Dio
ʃi
si
cura poco della
conuerʃione
conversione
di
coloro,
che fatti increduli,
e poi creduli
ʃon
son
diuenuti
divenuti
peggiori.
Pati-ranno
Patiranno
adunque
queʃti
questi
tali
ʃenz’alcuna
senz’alcuna
remiβione
remissione
pena
comportabi-le,
comportabile,
&
attroce.