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Arrivabene, 1547

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XV.

[1] ESSI BENCHE favellassero co gli Angeli, e co morti, e che gli facessimo copiosi di tutto, mai per questo non harrebbero fede se Dio non volesse. la maggior parte di loro s’assomiglia a gli animali brutti: Aversando essi sempre a i Propheti, lasciagli andare, [2] Dio giudice perfettissimo vi ha concesso questo libro divinamente. Questo è ripieno di parole, che da nessuno potranno esser mutate, [3] Ma se tu vorrai seguitare i piu, ti torranno giu della via retta. Fuggi sempre le cose cattive, o publice, o private, perche ogni peccatore ricevera la mercede secondo l’opera fatta. Non mangiate cosa, che prima non sia stata benedetta, Dio sa a chi egli commette i suoi precetti, e chi è il Nuntio, che egli vi manda. Questa è la via retta di Dio, per la quale, chi caminera hara da Dio ottimo premio. [4] Quando gli huomini il di ultimo conosceranno, haver errato, Dio dira, non vi mandai io il Nuntio, il quale vi sponesse le mie virtuti, e i miei mandati, e questo giorno della risurrettione ? diranno si, Ma che essi credettero al pazzo mondo, Dio essendo pio, e misericordioso non desidera il male ad alcuno. Egli se volessi farvi morire, lo puo far leggiermente. Voi dunque fate pure secondo il vostro costume, si come io fo, secondo il mio, voi poi vedrete come la cosa riuscira. E da sapere, che Dio mai non aiuta i cattivi. [5] Tutti che occidono i figliuoli, quantunque ignorantemente, e che mangiano quello, che è lor stato prohibito, saranno messi nel numero de malvagi. Mangiate di ogni sorte frutti, quando saran maturi, che questo da Dio vi è concesso. Voi, essendo le bestie create, alcune per portare, & alcune per mangiare, mangiate di quelle, che Dio vi concede, non vi attenendo al consiglio del Diavolo, che alcuni mette in errore. Non trovo, che sia vetato altro nel mangiare, se non il sangue, la carne di porco, e l’animal morto da se, non dimeno mangiandone per necessita, a chi si pente Dio քdona. A Giudei facemmo non lecito molte cose per la malitia loro. Appresso a questo, nessuno dia compagno à Dio, aiutino tutti i Padri loro, non occidino i lor figliuoli ք la poverta, ne faccino altro male, che sia colpabile. Non rapischino, ne dispergino la pecunia de gli orfani anzi i giorni statuiti à Venere, [6] Dio, se vi ricorda vi ha dati questi precetti, seguendo quelli adunque temete Dio. Demmo à Mose il libro per confermatione delle cose predette. Temete hora il libro utilissimo mandatovi di Cielo, accioche voi acquistiate misericordia. Non vogliate partirvi dalla legge di Dio, io so che voi non aspettate se non l’avenimento de gli angeli di Dio, o qualch’altro miracolo, ma la fe non giovera niente, quando verranno, non havendo voi prima creduto: Se voi aspettate, et io aspetto, io giuro, che tutte le nostre orationi, e gli holocausti, e la vita, e la morte, sono di Dio Signor di tutto il mondo: il quale non ha compagno alcuno, e il quale ci discoprira tutti i fatti nostri, egli vi ha preposti questi, e quelli altri per provar la vostra fede, [7] egli è potente, e il fine di tutte le cose, donator di misericordia, e di perdono.

notes originales réduire la fenêtre

[1] Multiplica, e replica le sue solite ciancie,, e pazzie. {1}

[2] Lalcorano libro divino. {2}

[3] Pochi i eletti. {3}

[4] Il giudittio generale. {4}

[5] Precetti de offici. {5}

[6] I giorni di Venere sono gli anni ne quali sieno atti al matrimonio. {6}

[7] Iddio ultimo fine. {7}

Notes Coran 12-21 réduire la fenêtre detacher la fenêtre

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