In nome di Dio
miʃericordioʃo,
misericordioso,
e Pio.
CAPITOLO
.III.
III.
[1]
QVANTVNQVE
QUANTUNQUE
s’appreʃʃi
s’appressi
il
tranʃito
transito
de gli
huo-mini,
huomini,
per il quale
ʃi
si
deue
deve
comparir il di del giudicio,
nondimeno alcuni
ʃi
si
fanno beffe del
nuouo
nuovo
meʃʃo
messo
loro da Dio
mandato,
dicendo,
coʃtui
costui
non
è
altro che huomo
ʃi
si
come
noi,
e
ʃi
si
uiene
viene
auanti
avanti
con la
ʃua
sua
arte magica,
il cui
uolume
volume
è
finto
ʃo-gno,
sogno,
ma Dio
conoʃce
conosce
ogni parola che
ʃi
si
dice.
Habbiamo innanzi a
te
mandati
altri
Nũtij
Nuntii
carnali,
e durabili,
il che
conoʃcerai
conoscerai
domandando a
ʃapienti,
sapienti,
co quali
ʃaluammo
salvammo
i
noʃtri
nostri
diletti,
e gli increduli
confondem-mo
confondemmo
:
Perche dunque non temete
hauendoui
havendovi
dato libro co
noʃtri
nostri
comman-damenti
commandamenti
?
ueramente
veramente
uoi
voi
non potete
laʃciar
lasciar
la
uoʃtra
vostra
perfidia,
fino a
che giunti al fine dite.
Noi habbiamo malfatto,
Dio adunque
ui
vi
dara
male per le
uoʃtre
vostre
maluagità.
malvagità.
Altro non ci
è
che un Dio
ʃolo,
solo,
e
ʃe
se
fuʃ-ʃero
fussero
piu non potrebbe il mondo durare,
egli
è
ʃignor
signor
d’ogni
coʃa,
cosa,
&
adeʃʃo
adesso
abbraccia
queʃte
queste
parole.
Molti errano lontani dal
uero.
vero.
Non
mandammo innanzi te Propheta,
ʃe
se
non chi
diʃʃe
disse
un Dio
ʃolo.
solo.
Ciaʃcu-no
Ciascuno
adunque mi adori,
[2]
e molti dicono che Dio ha figliuolo,
il che
ʃara
sara
loro di pena eterna cagione.
Non
ueggono
veggono
gli
ʃcelerati
scelerati
come noi
hab-biamo
habbiamo
aperta la terra,
che loro da il
uiuere
vivere
?
Perche dunque non
cre-dono
credono
?
Nella terra ponemmo i
monti per
ʃua
sua
fortezza,
e il Cielo per tetto,
il che gli incredoli
ʃtimano
stimano
molto.
Continuammo il giorno,
e la
not-te,
notte,
e facemmo il Sole,
e la Luna in un cerchio corrente,
ne
auanti
avanti
te
facemmo huomo immortale,
accioche tu morto non
fuʃʃe
fusse
dopo te
uiuo
vivo
alcuno,
ogn’uno
guʃtera
gustera
la morte,
e di
uoi
voi
che
ʃete
sete
per tornar a
me,
harete chi bene,
e chi male.
Lo huomo
è
coʃa
cosa
tranʃitoria,
transitoria,
io
manife-ʃtando
manifestando
le mie
uirtu
virtu
non
ui
vi
affrettate.
Chiederanno gli huomini il
ter-mine
termine
del giudicio per
ueder
veder
ʃe
se
ʃei
sei
uerace.
verace.
[3]
Sappino adunque gli
incre-doli,
incredoli,
che quel di
uerra
verra
all’improuiʃo,
all’improviso,
ʃenza
senza
che alcun
ʃappia
sappia
nulla,
al-lhora
allhora
ʃtupefatti
stupefatti
non
ʃapranno
sapranno
che
ʃi
si
fare.
Parimente i
beffatori de
Propheti innanzi
à
te patiron pena,
ma chi
ui
vi
difendera il di,
e la notte da Dio?
Quei
forʃe
forse
che
uoi
voi
adorate in luogo di Dio?
[4]
io non
ui
vi
parlo
ʃe
se
non per bocca
diuina,
divina,
ʃarete
sarete
in
grauiβime
gravissime
pene
quell’ultimo di,
e
ogni
noʃtra
nostra
opera come un granello,
ʃarà
sarà
eʃʃaminata.
essaminata.
Noi demmo l’Alforcano,
e la hora del giudicio,
a
Moʃe,
Mose,
&
ad Aron,
e a
ogni altro che
teme Dio,
perche dunque non credete?
[5]
Abramo
hauendo
havendo
parimente da
me imparato,
riprendendo il padre addomando perche
credeua
credeva
a gli
Idoli?
Al quale
riʃpoʃe,
rispose,
che
haueua
haveva
trouato
trovato
che i
maggior loro gli
ado-rauano.
adoravano.
Diʃʃe
Disse
egli,
ʃappiate
sappiate
che ci
è
un
ʃolo
solo
Dio,
io adunque non
uoglio
voglio
adorar i
uoʃtri
vostri
Idoli,
[6]
e
coʃi
cosi
gli ruppe dal grande infuori,
domandano
adunque chi
haueua
haveva
fatto
queʃto,
questo,
fu
riʃpoʃto
risposto
da gli altri che era
ʃtato
stato
un
fanciullo nominato Abramo.
Menatolo adunque in
preʃenza
presenza
di molti,
addomandauano
addomandavano
s’egli
haueua
haveva
fatto
queʃto
questo
de gli Idoli,
riʃpoʃe,
rispose,
che il
grande che era intero lo
hauea
havea
fatto,
e che
ʃe
se
s’addomandaʃʃe,
s’addomandasse,
forʃe
forse
lo
haueʃʃe
havesse
detto,
perche quelli a
cui
riuolti
rivolti
confeʃʃauano
confessavano
d’eʃʃer
d’esser
ʃtati
stati
mal-uagi,
malvagi,
egli allhora
diʃʃe.
disse.
Non
ʃapete
sapete
uoi
voi
che non
ui
vi
poʃʃon
posson
giouare
giovare
?
Per-che
Perche
hauete
havete
in luogo di Dio adorato i
cattiui
cattivi
?
allhora
riʃpoʃero,
risposero,
ʃta
sta
ab-bruʃciato
abbrusciato
per
uendetta
vendetta
de gli Idoli,
Dio allhora commandò
che il
fuo-co
fuoco
raffreddatoʃi
raffreddatosi
non
faceʃʃe
facesse
alcun male ad Abramo,
[7]
e gli facemmo
ca-pitar
capitar
male
uolendo
volendo
nuocere,
[8]
e lo conducemmo alla terra
ʃanta
santa
inʃieme
insieme
con Loth,
e gli facemmo fedeli,
&
elemoʃinieri.
elemosinieri.
Loth facemmo
ʃapien-te,
sapiente,
&
lo liberammo dalle Città
nefande,
[9]
liberammo ancho Noe con tutte l’altre
ʃue
sue
genti,
[10]
Facemmo
ʃapiente
sapiente
Salomone,
e a
Dauid
David
ʃottomet-temmo
sottomettemmo
i Monti
inʃegnandoli
insegnandoli
l’arte dell’armi,
[11]
e non ringratiarete per
queʃto
questo
Dio?
Salamone per noi domino i
Dimoni.
Liberammo ancho Iob,
dicendo egli,
o Signore,
difendimi da ogni male.
Hiʃmahel,
Hismahel,
Eʃdra,
Esdra,
e Alchifla,
ʃtando
stando
patienti
ʃentirono
sentirono
la
noʃtra
nostra
pieta.
E Iona
chiuʃo
chiuso
nel
peʃce
pesce
per la
ʃua
sua
ira,
diʃʃe,
disse,
che non ci era altro che un Dio
ʃolo,
solo,
onde lo
libe-rammo,
liberammo,
aiutammo
Zacheria
dandogli un figliuolo nominato
Giouanni,
Giovanni,
La gente
è
mia,
et io
ʃon
son
uoʃtro
vostro
Dio,
adoratime adunque.
E
quantun-que
quantunque
le genti
ʃtan
stan
differenti ne miei precetti,
tutte ritorneranno a
me.
Appreʃandoci
Appresandoci
la hora
uerace,
verace,
tutti piangeranno dicendo,
Perche
mi-ʃeri
miseri
fummo
cattiui
cattivi
?
Dio allhora dira.
Voi con quei che
adoraʃte
adoraste
ʃa-rete
sarete
legna nel fuoco infernale,
la
doue
dove
non harete
ʃperanza
speranza
alcuna di
poter mai
uʃcir
uscir
di tormento.
Queʃto
Questo
è
quel di che habbiam predicato,
nel quale Dio pieghera il mondo,
e la terra come
ʃi
si
fa la cartha.
Noi
dunque ti habbiamo mandato
accioche tu predichi un
ʃolo
solo
Dio,
dal
qua-le
quale
ʃe
se
alcun
ʃi
si
partira dirai che tu
ʃe
se
Nuncio,
e che tu non
ʃai
sai
s’il di
è
lontano,
o
appreʃʃo,
appresso,
e
s’eβi
s’essi
haranno bene,
o male,
perche
que-ʃto
questo
ʃolo
solo
è
conoʃciuto
conosciuto
da Dio
Signor
noʃtro,
nostro,
[12]
ilquale ci dia aiuto contro
gli incredoli.