In nome di Dio
miʃericordioʃo,
misericordioso,
e Pio.
CAPITOLO
.XXIII.
XXIII.
[1]
L’ALCORANO Arabico fatto da Dio
pietoʃo,
pietoso,
diʃ-groppando
disgroppando
le
coʃe,
cose,
&
eʃʃaminandole,
essaminandole,
annuntia a
queʃti
questi
il
bene,
a quelli il male.
Ma molti non
uogliono
vogliono
udirlo,
dicendo
.
I
noʃtri
nostri
cuori
ʃi
si
chiudono contro quel che tu di.
Sia
dunque tra noi
diuiʃione,
divisione,
uoi
voi
a
uoʃtro
vostro
modo,
e io a
mio,
che
ʃono
sono
huomo
come
uoi.
voi.
A me
è
ʃtato
stato
annuntiato che Dio
uoʃtro
vostro
non
è
ʃe
se
non uno.
Andate adunque a
lui,
e pregate lui.
Gli incredoli
che non pagan le
deci-me,
decime,
e non credono al di futuro
haranno perpetuo male,
ma i
buoni
ha-ran
haran
bene.
Ma
uoi
voi
perche date uguali a
Dio Signor del mondo?
il qual
in due di creo la terra,
e la fermo co Monti,
e fe i
ʃette
sette
Cieli,
onde il
mondo fu adornato di
ʃplendori.
splendori.
Adoratelo adunque,
e non
ui
vi
penʃate
pensate
che
ui
vi
manchino
teʃtimoni
testimoni
nelle opere
uoʃtre,
vostre,
e che Dio non le
ʃappia.
sappia.
Gli occhi
uoʃtri
vostri
ʃaranno
saranno
teʃtimoni,
testimoni,
onde in
preʃenza
presenza
di Dio non
gioua
giova
la
ʃcuʃa,
scusa,
ma nuoce,
Sempre gli incredoli diranno,
non credete a
queʃto
questo
Alcorano,
ma rifiutatelo,
e
coʃi
cosi
ʃtarete
starete
di
ʃopra.
sopra.
Queʃti
Questi
tali
ʃaranno
saranno
grauemente
gravemente
afflitti,
dando loro perpetua dannatione,
&
eβi
essi
il di del
giudicio chiederanno a
Dio che
moʃtri
mostri
loro che gli demmo,
accioche gli
metta
ʃotto
sotto
le piante de piedi loro,
e li conculchi.
Voi huomini buoni
che
deuete
devete
hauere
havere
il
paradiʃo,
paradiso,
doue
dove
ʃtarete
starete
in eterno,
fate bene,
inuo-cando
invocando
Dio,
e
confeʃʃando
confessando
di credere in lui,
rimouete
rimovete
da
uoi
voi
i peccati.
Il
di del giudicio ogni
auerʃario
aversario
deʃiderera
desiderera
d’eʃʃer
d’esser
noʃtro
nostro
amico.
Niʃʃu-no
Nissuno
godera bene,
ʃe
se
non chi durera.
Niʃʃun
Nissun
di
uoi
voi
adori il Sole,
e la
Lu-na,
Luna,
ma chi di lor fu fattore,
i tuoi
riprenʃori
riprensori
non mi
ʃaranno
saranno
naʃcoʃti,
nascosti,
e meglio
ʃtar
star
nel fuoco,
o temendo
eʃʃerne
esserne
leuato
levato
?
Fate il
uoʃtro
vostro
parere
a me non
ʃaran
saran
naʃcoʃi
nascosi
i fatti
uoʃtri.
vostri.
Tutti i
contradicenti a
miei
Nuntij
Nuntii
ʃon
son
gia notati nel libro.
Queʃto
Questo
libro
compoʃto
composto
da Dio non
moʃtra
mostra
bugia futura ne
preʃente,
presente,
ne repugna a
Propheti,
[2]
che
ʃarebbe
sarebbe
ʃe
se
fuʃʃe
fusse
Latino,
ʃarebbe
sarebbe
queʃtione
questione
ʃe
se
e non
fuʃʃe
fusse
diʃtinto
distinto
di lettere arabice,
e
latine?
dirai.
Anzi predica la
uia
via
retta della
ʃalute,
salute,
A gli incredoli
indurando il cuore,
ma come che non credino
faccendo bene,
giouano
giovano
a
loro,
faccendo male
s’inuocano,
s’invocano,
non nocendo Dio ad alcuno.
Dio
ʃolo
solo
ʃa
sa
la hora futura,
il qual
conoʃce
conosce
tutte le
coʃe,
cose,
al quale domandando,
oue
ove
ʃono
sono
i compagni Dei,
diranno gl’incredoli.
Noi nol
ʃappiamo,
sappiamo,
Niʃʃun
Nissun
di loro
è
con noi,
Perche
ʃi
si
parton da loro.
Niʃʃun
Nissun
ʃi
si
diʃperi
disperi
orar per
il bene.
Chi
ʃi
si
riuolta
rivolta
à
Dio
trouera
trovera
appreʃʃo
appresso
lui il bene,
Noi a
gli
incredoli daremo
aʃpriβimo
asprissimo
tormento,
Non
ueggono
veggono
eglino che
que-sto
questo
libro
è
compoʃto
composto
da Dio,
e nondimeno non credono?
chi
è
peggior di
colui che
ʃta
sta
in tanto errore?
Io
manifeʃtaro
manifestaro
loro i
diuini
divini
miracoli,
accioche
eβi
essi
conoʃcino
conoscino
il
uero,
vero,
Non
ʃanno
sanno
eglino,
che Dio
è
teʃti-mone
testimone
di tutto?
Eβi
Essi
non credono di
hauer
haver
da ritornar
à
Dio,
il qual
ʃa
sa
tutte le
coʃe.
cose.