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Arrivabene, 1547

In nome di Dio misericordioso, e Pio. CAPITOLO XXXIII.

[1] GIURERAI PER i venti soffianti, per le nubi acquose e per le navi del mare, e per gli Angeli nuntii che tutti questi precetti son veri, e che verra il di che provera la verita. Ma voi vi mostrate al contrario, e per questo patirete gravissimo male. Di nostra man perirono coloro, che indussero false opinioni, e dissensioni. Essi ricercano l’avento del di futuro, ilqual mostrando lor nel fuoco diro. Gustate quel che voi cercavate tanto, e i tementi possederanno il Paradiso, Perche contenti di poco senno {2} pregavano Dio, distribuendo la pecunia loro a poveri, Per colpa vostra non conoscete {3} chi vi da il vivere, [2] sapete voi di quei che alloggiavano con Abramo? a quali essi salutandolo, egli il saluto rendendo, disse. Io non conosco se voi siate buoni. A quali porgendo il vitel sagginato disse, perche non mangiate? & essi consolaron lui che temeva di loro, dicendo. Non temer, ma allegrati per un figliuol sapiente, che tu harai. La donna sua dopo lamentandosi, percotendosi la faccia con le mani diceva. Io son vecchia, e sterile, & essi dicendo che Dio voleva cosi, addomando Abramo. Quel che volessero. Essi risposero. Noi siam mandati alla gente malvagia, accioche per divina vendetta gli disfacciano. Noi cavandone i buoni, à tutti gli altri daremo tormento. [3] Affogammo Pharone, che diceva Mose esser Mago. Mandammo ad Hat vento che manco poco che non andasse in vento. La gente di Themur fu occupata dalle saette, onde non puote levarsi, ne far vendetta. Noi creammo il Cielo, e la terra secondo il voler nostro. Io mandato a voi Nuntio, e spianatore, vi dico che adoriate un solo Dio, non faccendo che egli habbia compagni, e se ti contradiranno come è usanza, partendoti da loro non sara male. Non dimeno non restar di predicare, perche questo giova à buoni. Io ho fatto gli huomini, e i Diavoli, accioche mi glorifichino non domandando lor cosa altra alcuna, Perche la mia mano da il viver, la potenza, e ogni altra cosa, i malfacienti patiranno gravissima pena, non s’affrettino adunque al male, perche veramente patiranno al giudicio.

notes originales réduire la fenêtre

[1] Come stoltamente giura, e spergiura che i suoi scritti siano veri. {1}

[2] Nel Bresith alli xvii xviii. xix. {4}

[3] Essodo iii. {5}

Notes Coran 12-21 réduire la fenêtre detacher la fenêtre

[A]

Il s’agit sans doute d’une faute d’impression (« senno » > « sonno »).

Le traducteur intègre dans le texte une note marginale de Bibliander (« Culpa sua Deum ignorant homines »).

[B]

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