La Vita i
coʃtumi
costumi
la forma la
ʃtatura,
statura,
e l’oppinioni di Macometto.
CAPIT
.V.
V.
IN
QVESTO
QUESTO
tempo la Madre di Macometto andando
à
Mecca per
uiaggio
viaggio
ammalò,
e mori,
&
il fanciullo homai
fatto di quattro anni fù
reʃtituito
restituito
dalla Balia
all’Auo
all’Avo
Ab-dalmutalif,
Abdalmutalif,
co’l quale
uiʃʃe
visse
ott’anni,
e non piu,
perche egli
poi mori,
[1]
dopò
il quale gli fù
dato un Seraphino
à
cuʃtodia
custodia
ʃua
sua
per
ʃpa-tio
spatio
di tre anni,
non mai
uiduto
viduto
da lui,
auenga
avenga
che
ʃentito.
sentito.
Dapoi raccommandato all’Agnolo Gabriello,
ʃotto
sotto
la cui tutella
ʃtette
stette
uintinoue
vintinove
an-ni,
anni,
dal quale
peruenuto
pervenuto
alli quaranta anni
riceuue
ricevve
la legge,
tenendola
naʃcoʃa
nascosa
tre anni,
con
niʃʃuno
nissuno
cõmunicandola
communicandola
ʃe
se
non con alcuni
ʃuoi
suoi
per-ʃuaʃi,
persuasi,
co’l
fauore
favore
de i
quali per mezzo di
queʃta
questa
Religione fu
aʃʃonto
assonto
al
Ponteficato,
e Prencipato de gli Arabi,
e Sarracini,
&
attorno deceotto
meʃi
mesi
dietro fù
portato dall’Angelo
ʃopra
sopra
di uno animale di natura
tra
aʃino,
asino,
e mullo,
E quindi da quello
medeʃimo
medesimo
rapito in Cielo,
e
ritor-nato
ritornato
in Terra,
doue
dove
tolʃe
tolse
Eubocara,
Ali,
e Zaid per compagni
à
queʃta
questa
impreʃa,
impresa,
et andò
à
Zaif,
doue
dove
cominciò
ad
inʃegnare
insegnare
queʃta
questa
legge publicamente,
facendoʃi
facendosi
chiamare da tutti Propheta,
e de quindi
ʃe
se
ne ritornò
a Mecca,
per diece anni andando hora in
queʃto
questo
luogo,
&
hora in
queʃt’altro,
quest’altro,
ʃecondo
secondo
che era guidato dalla
ʃperanza
speranza
di poter
conuerti-re
convertire
le genti alla legge
ʃua,
sua,
promettendogli il
Paradiʃo,
Paradiso,
ʃeruando
servando
una
cõtinoua
continova
grauità
gravità
ʃenza
senza
mai dire moto ne burla alcuna,
ʃi
si
fattamente che
all’oʃʃeruanza
all’osservanza
di quella alletti tutte le famiglie di quei
Paeʃi.
Paesi.
E là
ʃi
si
eleʃʃe
elesse
alcuni huomini da lui
conuertiti
convertiti
uno per
caʃa
casa
à
ʃecurita
securita
della
ʃua
sua
perʃona,
persona,
i quali
confidandoʃi
confidandosi
della loro fortezza,
e
uedendolo
vedendolo
anchora
freddamente predicare,
[2]
diʃʃero
dissero
a Macometto,
perche con piu animo,
e
con piu rigore non
publicaʃʃe
publicasse
la legge,
concioʃia
conciosia
che tanto
è
la loro
po-tenza
potenza
che da gl’increduli
ʃi
si
potrebbe
à
forza far
oʃʃeruare,
osservare,
altrimen-ti
altrimenti
non patirebbero
queʃta
questa
ingiuria,
à
i quali
eʃponendo
esponendo
il parer
ʃuo
suo
riʃpoʃe
rispose
in
queʃto
questo
modo.
[3]
Io
ò
Amici fedeli
ʃempre
sempre
con grande
eʃpettatione
espettatione
hò
deʃiderato
desiderato
imporre la legge datami dall’Angelo Gabriello,
la qual mai
fin’hora non hò
ceʃʃato
cessato
di predicare,
&
è
tanto penetrata ne cuori de
buoni che non
ui
vi
è
ʃtato
stato
meʃtieri
mestieri
allettamẽto
allettamento,,
ne forza alcuna,
Hora mò
si per
ʃatisfare
satisfare
à
i
uoʃtri
vostri
uoleri,
voleri,
e
ʃi
si
per
eʃʃequire
essequire
i mandati di Dio fat
timi per l’Angelo,
Sarete contenti alli diece di Dulchera
[4]
attorno
Paʃ-qua,
Pasqua,
che alla
preʃentia
presentia
uostra
vostra
impona la legge che grandemente
deʃidero,
desidero,
accio che con il
uoʃtro
vostro
fauore
favore
ʃia
sia
maggiormente accettata,
e
ui
vi
pro-metto
prometto
in guidardone di cotal opera il
Paradiʃo.
Paradiso.
[5]
A cui Zaid figliuolo di
Zuzara dopo molte parole in
riʃpoʃta
risposta
del Propheta,
diʃʃe
disse
giurando
ac-cettare
accettare
la fede,
che egli
predicaua,
predicava,
e
preʃtargli
prestargli
ogni aiuto
à
fauore
favore
di
quella,
e quando il
biʃogno
bisogno
il
ricercaʃʃe
ricercasse
eʃporre
esporre
la
uita
vita
ʃenza
senza
alcun
ri-ʃpiarmo,
rispiarmo,
&
Aomar
cauata
cavata
la
ʃpada
spada
giuro
medeʃimamente,
medesimamente,
che per lui
nõ
non
ʃi
si
celebrarebbe altra legge che quella che Macometto farebbe
oʃʃeruare,
osservare,
&
il
ʃimile
simile
fecero gli altri tutti.
Andato dunque a
Mecca
menan-do
menando
ʃeco
seco
Eubocara,
Ali,
Zaid,
Thalba,
Bihel,
Comen,
e Azubair con
tanti altri anchora per lui
conuertiti
convertiti
che
aʃceʃero
ascesero
al numero di
qua-ranta,
quaranta,
de i
quali
ʃuoi
suoi
fautori
confidandoʃi,
confidandosi,
ʃi
si
miβe
misse
à
predicare con molta audatia,
e baldanza facendo in picciolo tempo profitto
grandiʃʃimo,
grandissimo,
hora con le parole,
&
hora con la
ʃpada,
spada,
ʃecondo
secondo
che il
biʃogno
bisogno
il
ri-chiedeua.
richiedeva.
[6]
Poi per commandamento di Dio andò
à
Gietrib con il campo
delli
ʃuoi
suoi
fedeli,
laʃciando
lasciando
à
Mecca Ali alla guardia delle
coʃe
cose
eʃpoʃte,
esposte,
à
i piedi loro in commune,
[7]
con ordine che dopo alcun di quelle rendute
lo
ʃeguitaʃʃe
seguitasse
al Monte Tauro,
doue
dove
in una
cauerna
caverna
ui
vi
ʃtette
stette
due di,
e tre
notti,
e
mõtati
montati
Macometto,
e gli altri principali della compagnia
ʃopra
sopra
duoi Cameli menatili da Aomar,
&
Adala di qui
ʃe
se
nando
à
Minabat,
e
ui
vi
ʃtette
stette
un di,
&
una notte,
poʃcia
poscia
ʃtettero
stettero
con Aomar quattro di,
e finalmente
peruennero
pervennero
à
Gietrib
à
i dodeci di Rabe primo,
[8]
nella
ʃeconda
seconda
Feria,
doue
dove
ritrouò
ritrovò
gran ricchezza di coloro,
che
laʃciati
lasciati
la prima coltura s’erano
conuertiti
convertiti
alla Religione di Macometto,
tal che
ui
vi
ʃtette
stette
deʃeʃette
desesette
meʃi
mesi
orãdo
orando
piu di cento
uolte
volte
con la faccia
ʃempre
sempre
uolta
volta
à
Gieruʃalemme,
Gierusalemme,
per il che
caʃtigato
castigato
da Dio,
quando poi
faceua
faceva
oratione
ʃi
si
uoltaua
voltava
uerʃo
verso
Alkaba.
MACOMETTO due anni dopò
che
ʃi
si
parti di Mecca
[9]
alli quatordeci di Romadan,
che
è
di Settembre la
ʃeʃta
sesta
Feria,
fece la prima
bat-taglia
battaglia
ք
intrarui,
intrarvi,
e quattro anni dopò
ne di di Albandara,
di Zeab cioè
di
Agoʃto
Agosto
fece la
ʃeconda,
seconda,
e duoi anni dietro di Dulchera di Decembre,
la terza,
e
ʃette
sette
anni dopò
di Romadan ch’è
il
meʃe
mese
di Settembre la
eʃpugno,
espugno,
&
entro dentro,
doue
dove
per quindeci notti
ʃtette
stette
diuotamente
divotamente
in orationi,
e di quindi
partitoʃi
partitosi
per Hunaim
uinʃe
vinse
anchora quella natione,
e
ritrouato
ritrovato
gran copia di robba,
ʃpoglie,
spoglie,
e trophei,
tolʃe
tolse
ogni
coʃa,
cosa,
e le
diuiʃe
divise
ugualmente tra loro,
poi andò
all’aʃʃedio
all’assedio
di Tarf,
doue
dove
ʃtandoui
standovi
attorno un
meʃe,
mese,
hauendoʃi
havendosi
faticato in
uano,
vano,
ʃi
si
leuò
levò
dall’impreʃa,
dall’impresa,
e
ri-tornò
ritornò
à
Gietrib,
e qui costitui Signore di Mecca Azeib,
ilquale
all’ho-ra
all’hora
all’hora fece l’entrata accompagnato da gli
ʃuoi
suoi
Arabi,
e
Sarraci-ni,
Sarracini,
&
anchora in
queʃto
questo
anno,
che
è
l’ottauo
l’ottavo
dopò
la partita di
Maco-metto
Macometto
fù
fatto da lui
gouernatore
governatore
di quella Città
Moaad figliuolo di
Gadel,
con
commiʃione
commisione
che Morendo il Propheta
fuʃʃe
fusse
tenuto
mante-nere
mantenere
la legge,
e farla puntalmente
oʃʃeruare,
osservare,
&
in
queʃto
questo
mezzo
ren-dere
rendere
ragione
à
quei popoli di Mecca,
e
coʃi
cosi
ordinate le
coʃe,
cose,
ʃe
se
n’andò
à
Tambich con tutto il
ʃuo
suo
eʃʃercito,
essercito,
e la fabricò
un tempio,
che
ancho-ra
anchora
dura,
e di
queʃto
questo
loco mandò
Zalid,
e Mehmelid a
Alozaida
figliuo-lo
figliuolo
di Almathaliff Rè
di Aliendel,
e quello
uinto,
vinto,
e fatto tributario
re-miʃʃero
remissero
nel
ʃuo
suo
Regno,
e ritornato Macometto
à
Gietrib
cõmandò
commandò
che
Eubocara
andaʃʃe
andasse
con la
ʃua
sua
gente peregrinando a
Mecca con
cõmiβione
commissione
che non
ui
vi
laʃciaʃʃe
lasciasse
uʃcire
uscire
di quella città
alcuno,
ne che altri
entro-duceʃʃe,
entroducesse,
che quelli della legge
ʃua,
sua,
e
coʃi
cosi
l’anno decimo Mecca fu riempita del popolo
ʃolamente
solamente
che
credeua
credeva
al Propheta,
e
conuerti
converti
tutta
l’Arabia
ʃanza
sanza
difficoltà
ueruna,
veruna,
con gran
concorʃo
concorso
di quelle genti.
[10]
Ilche
uedendo
vedendo
s’auiʃò
s’avisò
dimandare
à
Re
circonuicini
circonvicini
pregare che
ueniʃ-ʃero
venissero
anchora loro
à
queʃta
questa
Religione,
de i
quali ne
uennero
vennero
alcuni.
Mandando un
meβo
messo
à
Rezre Re di
Perʃia
Persia
con
ʃue
sue
lettere a
queʃto
questo
ef-fetto
effetto
ʃigillate
sigillate
con uno annello di bolla d’argento nel quale era
intaglia-te
intagliate
queʃte
queste
parole,
Macometto Nuntio di Dio,
&
e Dechera figliuolo di
Aaifa all’Imperadore de Romani.
Aomar figliuolo di
Alaʃci
Alasci
al Re
Cinna.
Alale ad uno Signore di due Mari.
Animarata figliuolo di
Mu-maia
Mumaia
al Re di Ethiopia,
Aehalib
figlinolo
figliuolo
di Rabea
à
Iabala Re di
Heʃtem,
Hestem,
Eʃtana
Estana
ad Alun Karitz Re di
Aleʃʃandria.
Alessandria.
E in quel
mede-ʃimo
medesimo
anno alla fine di Dulchada
[11]
uenne
venne
Macometto
à
Mecca,
&
eʃpet-tando
espettando
uno
ʃolenne
solenne
giorno mostrò
loro publicamente le leggi gia da
lui date,
poi
ʃi
si
ritornò
à
Gietrib,
eui
e vi
ʃtette
stette
tutto Almuhara,
[12]
e
Sa-phar
Saphar
[13]
dell’anno undecimo finalmente alli dodeci di Rabe primo,
[14]
nella
ʃeconda
seconda
Feria mori.
Hauendo
Havendo
per dieci anni intieri regnato.
[15]
Il luogo
poi della
ʃua
sua
ʃepoltura
sepoltura
Dio lo
eleʃʃe
elesse
in
caʃa
casa
di
Aiʃca
Aisca
ʃua
sua
moglie
figli-uola
figliuola
di Eubocara in quella Camera
doue
dove
egli
ʃoleua
soleva
dormire,
la quale
come quella,
che molto bene
ʃapeua
sapeva
tutta la
uita,
vita,
e i
coʃtumi
costumi
ʃuoi
suoi
[16]
con-feʃʃò
confessò
poi che
ʃpeʃʃo
spesso
era
trauagliato
travagliato
da quello
abhomineuole
abhominevole
male
cadu-co,
caduco,
per il quale finalmente mori,
[17]
doue
dove
fino al di
preʃente
presente
ʃi
si
uede
vede
edi-ficato
edificato
un tempio di pietre cotte,
nel quale
è
ʃepolto
sepolto
il corpo
ʃuo
suo
inuol-
to
involto
in tre panni bianchi
ʃenza
senza
altra
ueʃte
veste
Regale ne
camiʃia.
camisia.
[18]
Alcuni
domandati di che eta egli
mostraua
mostrava
eʃʃere,
essere,
riʃpondeuano
rispondevano
che egli
ha-ueua
haveva
nel mento pochi peli che
cominciaʃʃero
cominciassero
a
diuenir
divenir
canuti,
e che
non di meno
ʃoleua
soleva
aʃcondere
ascondere
quella bianchezza con alcuni unguenti,
e colori,
Et Ali addomandato da alcuni altri della qualita
ʃua
sua
ʃimilmente
similmente
riʃpondeua,
rispondeva,
che egli
hauea
havea
gran capo,
la faccia tra bianca,
e
ne-ra,
nera,
e la pelle di
conueniente
conveniente
colore,
la barba
lunghiβima,
lunghissima,
e le gambe di
aʃʃai
assai
conueneuol
convenevol
forma,
e che caminando
aβimigliaua
assimigliava
il moto
piace-uole
piacevole
dell’acqua d’un fiume che
ʃcende,
scende,
[19]
affermando di non
hauere
havere
mai
ueduto
veduto
perʃona
persona
degna di tanto honore,
e
coʃi
cosi
riuerenda
riverenda
quanto era
Macometto per la buona
phiʃonomia
phisonomia
che egli
haueua,
haveva,
la faccia
ʃua
sua
di
ʃplendore
splendore
trappaʃʃò
trappassò
ogni altra faccia di tutte le genti che furono
in alcun tempo,
non
eʃʃendo
essendo
però
meno benigno ne magnanimo di
cuore,
onde
à
Gietrib un giorno
eʃʃendo
essendo
a
cauallo,
cavallo,
e quello facendo
ʃtrabocheuolmente
strabochevolmente
correre,
diede cagione a
quelli che ciò
uedeua-no
vedevano
di temere di qualche
ʃuo
suo
infortunio,
e da loro pregato che
ui
vi
ʃi
si
re-ʃtaʃʃe,
restasse,
diʃʃe
disse
piaceuolmente
piacevolmente
riʃpondendo,
rispondendo,
che quel
cauallo
cavallo
era
ʃimile
simile
al
mare,
[20]
era
ʃolito
solito
à
predicare
à
ʃuoi
suoi
ʃempre
sempre
eʃʃortandoli
essortandoli
ad
eʃʃequire
essequire
la
uolonta
volonta
ʃua,
sua,
la quale era che
ubbidiʃʃero
ubbidissero
alle leggi,
e
commanda-menti
commandamenti
ʃuoi,
suoi,
godendoʃi
godendosi
fra loro con
corriʃpondente,
corrispondente,
e fermo amore
tutto quel bene,
e quel male che gli
ʃopraueniʃʃe,
sopravenisse,
ʃopra
sopra
ogni
coʃa
cosa
aʃte-nendoʃi
astenendosi
dalle altrui mogli,
e qual
ʃi
si
uoglia
voglia
altro male,
uietando
vietando
lo-ro
loro
credere,
che Dio
haueʃʃe
havesse
poʃto
posto
nome all’huomo prima che
l’ha-ueʃʃe
l’havesse
creato,
E
uuole
vuole
che il fanciullo
ʃtia
stia
nel corpo della Madre i
pri-mi
primi
quaranta di della
ʃua
sua
generatione,
nel
ʃeme
seme
ʃolamente
solamente
del quale
è
generato,
e che dopo altri quaranta di
ʃi
si
conuerta
converta
in color di
ʃan-gue,
sangue,
doue
dove
che ne
ʃeguenti
seguenti
altri quaranta giorni
ʃi
si
fà
di carne,
e
co-mincia
comincia
pigliar la forma,
&
i liniamenti del corpo,
facendoʃi
facendosi
finalmente perfetto in
queʃto
questo
numero quadragenario,
E che Iddio all’hora gli
mandì
mandi
l’Angelo che
ʃpiri
spiri
in quel feto l’anima,
preʃcriuendogli
prescrivendogli
quattro
neceʃʃarie
necessarie
coʃe,
cose,
come egli habbia a
uiuere,
vivere,
quanto lungamente,
qual
ʃia
sia
la
ʃorte
sorte
ʃua,
sua,
&
ultimamente quali opere,
o buone,
o ree habbino di
neceβita
necessita
ad
eʃʃer
esser
le
ʃue,
sue,
e
ʃe
se
buoni habbia
hauere
havere
il
Paradiʃo,
Paradiso,
e
ʃe
se
ree
il fuoco eterno
ʃecondo
secondo
che dall’Angelo gli
ʃara
sara
ʃtato
stato
ʃortito.
sortito.
[21]
La onde
quantunque
ʃi
si
affatticheranno in
acquiʃtar
acquistar
il
Paradiʃo,
Paradiso,
non di meno
neceʃʃariamente
necessariamente
ritorneranno all’opere a
loro
preʃcritte
prescritte
per
uolon-ta
volonta
di Dio,
ʃopra
sopra
il quale non
è
altro Dio.
[22]
[23]
Fu un huomo a
cui
apparue
apparve
in
ʃogno
sogno
Macometto,
ilquale
eʃʃendo
essendo
come in luogo
eleuato,
elevato,
e
diʃtinto
distinto
in
vij.
vii.
gradi,
pareuagli
parevagli
che
ʃi
si
poʃaʃʃe
posasse
in
ʃul
sul
ʃeʃto,
sesto,
il buon huomo
hauen-dolo
havendolo
riferito al Propheta,
hebbe da lui
queʃta
questa
interpretatione,
il loco che
tu hai
ʃognato
sognato
è
il Mondo,
ilquale
ʃi
si
come
è
diʃtinto
distinto
in
ʃpaci,
spaci,
coʃi
cosi
quei
gradi
ʃignificano
significano
i
milleʃimi
millesimi
anni di quello,
e
coʃi
cosi
anchora ti dico ch’io
uerro
verro
nel
ʃeʃto
sesto
millenario,
nelquale noi
ʃiamo,
siamo,
e dopò
me non
è
per
uenire
venire
altro propheta,
[24]
perche
preʃto
presto
ʃara
sara
il fine del Mondo,
ilquale all’hora
ʃara
sara
quando che il Sole
naʃcera
nascera
in occidente,
e manchera nell’oriente.
Alcuna
uolta
volta
domandato Macometto quando gli fù
commandato che
fuʃʃe
fusse
Propheta,
riʃpoʃe
rispose
nel
ʃpacio
spacio
del tempo che
è
tra la creatione del
corpo di Adamo,
e la
iʃpiratione
ispiratione
dell’anima
ʃua.
sua.
E
ʃecondo
secondo
che
ʃcriue
scrive
Nabeth
{25}
addimandato quanti anni
fuʃʃero
fussero
paʃʃati
passati
da Adamo fino
à
lui,
coʃi
cosi
riʃpoʃe
rispose
in
queʃta
questa
maniera.
[25]
Adamo fù
innanzi
à
Noe MCCXLII.
anni,
Da Noe ad Abramo
corʃero.
corsero.
MLXXX.
anni.
Tra
Adamo,
Abramo,
e
Moʃè
Mosè
furono.
DLXV anni.
Tra
Moʃè,
Mosè,
e
Dauid.
David.
DLXVIII.
Tra
Dauid,
David,
e CHRISTO.
MDL.
e finalmente tra
GIESV
GIESU
CHRISTO,
e Macometto furono.
DXX.
anni,
e che tra
Moʃe,
Mose,
e CHRISTO,
de
figliuoli
d’Iʃraele
d’Israele
ʃono
sono
ʃtati.
stati.
M.
Propheti,
ʃenza
senza
quelli dell’altre genti,
E tra CHRISTO,
e Macometto quattro de predetti.
Sono
dun-que
dunque
tra Adamo,
e Macometto.
DCCCCXXVI.
anni.
{27}
Apreʃʃo
Apresso
diʃʃe
disse
che MARIA,
Madre di CHRISTO,
la cui
uita
vita
fù
.LXII.
LXII.
anni,
dopò
il figliuolo
uiʃʃe
visse
V.
anni.
E che Seth
ʃopra
sopra
Adamo morto aiutandolo Gabriello fece XCV.
orationi,
quantunque hoggidi
ʃi
si
oʃʃerui
osservi
in
quelle il numero quinario,
percioche per Adamo huomo ne furon fatte
V.
e XC.
per il Padre,
e Duce di tutte le genti.
Il principio dell’oratione fù,
&
è
in
queʃta
questa
maniera.
Alla
uua
uva
Ackbar,
ciò
è
Dio di tutte
le
coʃe
cose
grandiβimo,
grandissimo,
e ottimo.
[26]
Poi
diʃʃe,
disse,
che
ʃono
sono
ʃtati
stati
cento,
e
uinti
vinti
mi-lia
milia
Propheti,
e
.CCCXXV.
CCCXXV.
mandati da Dio al Mondo
à
predicare,
d’iquali V.
furono Hebrei,
Adamo,
Seth,
Eʃdriz,
Esdriz,
Noe,
&
Abramo,
e
.V.
V.
de gli Arabi,
Luch,
Schale,
Iʃmahele,
Ismahele,
Schaib,
e Macometto.
Et
inʃieme
insieme
che tre di
queʃti
questi
dierono leggi ottime,
e buone,
ciò
è
Noè,
Abramo,
&
eʃʃo
esso
Macometto con la forza,
e potenza loro,
&
il primo de Hebrei fù
Moʃè,
Mosè,
e l’ultimo CHRISTO,
e con
queʃto
questo
diʃʃe
disse
che furon mandati
dal cielo
à
Propheti CIIII.
libri dei quali
.L.
L.
furon dati
à
Seth,
à
Moʃe
Mose
il
Teʃtamento,
Testamento,
à
Dauid
David
il Saltero,
L’Euangelio
L’Evangelio
à
CHRISTO,
&
à
Macometto l’Alcorano,
Appreʃʃo
Appresso
il quale tenne quella dignita
Taidem figliuolo di Katz,
che
appreʃʃo
appresso
il Re
ʃuol
suol
tenere il gran
Ma-
ʃtro
Mastro
della
giuʃtitia.
giustitia.
[27]
I
ʃuoi
suoi
ʃcrittori
scrittori
o Cancellieri furono Zaid figliuolo
di Tebit,
e Inoaipha figliuolo di Effiettu.
[28]
Conduʃʃe
Condusse
xix.
Eʃʃerciti,
Esserciti,
An-dò
Andò
due
uolte
volte
in peregrinaggio di Dulchada.
Viʃito
Visito
quattro
uolte
volte
Mec-ca.
Mecca.
L’anno
ʃequente
sequente
anchora di Dulchada una
uolta,
volta,
&
il
medeʃimo
medesimo
meʃe
mese
ui
vi
fù
due
uolte,
volte,
&
hauendo
havendo
condotto
ʃeco
seco
gran preda le
diuiʃe.
divise.
E
di
queʃto
questo
iʃteʃʃo
istesso
meʃe
mese
facendo il terzo peregrinaggio
uenne
venne
à
Mecca
doue
dove
mori,
hauendo
havendo
uiʃʃo
visso
anni
.LXIII.
LXIII.
Eleʃʃe
Elesse
dodeci della
caʃa
casa
di
Choraʃe
Chorase
che
haueʃʃero
havessero
a regnare dopo la morte
ʃua,
sua,
alli quali tutti
prediʃʃe
predisse
le
ʃue
sue
fortune,
dicendo,
che Eubocara harrebbe
uita
vita
breue,
breve,
il
ʃecondo
secondo
che
era Arabo,
diʃʃe
disse
che
ʃarebbe
sarebbe
ottimo,
et di Aomar figliuolo di Alhatab
diβe,
disse,
che
uiuerebbe
viverebbe
gran tempo,
finalmente gli mancherebbe la
uita
vita
per
giuʃtitia,
giustitia,
il Propheta
[29]
à
queʃto
questo
uoltatoʃi
voltatosi
diʃʃe.
disse.
Quantunque Dio ti
ueʃtiʃʃe
vestisse
la
ʃua
sua
camiʃia,
camisia,
per
queʃto
questo
non lo
uoler
voler
forzar alla tua
uolontà,
volontà,
altrimenti Iddio nelle cui mani
è
la mia anima,
piu facilmente
conce-derà
concederà
il
Paradiʃo
Paradiso
ad un Camelo ch’a te.
Diʃʃe
Disse
egli
medeʃimo
medesimo
che dopo
lui
ʃarebbero
sarebbero
oʃʃeruati
osservati
i commandamenti della
ʃua
sua
legge con
diligen-za,
diligenza,
e fermezza.
Eʃʃaltò
Essaltò
molto
.xij.
xii.
ʃuoi
suoi
uicari,
vicari,
i quali lo
ʃeguirono.
seguirono.
Fu
domandato chi dopo i
.xij.
xii.
rimarrebbe,
riʃpoʃe
rispose
auerranno
averranno
molte
coʃe
cose
contrarie.
Abdalla figliuolo di Monoz.
Addomandato
teʃtifico
testifico
che il
Propheta
haueβi
havessi
affermato
.xij.
xii.
ʃuoi
suoi
huomini
douer
dover
dopo
ʃe
se
regnare
ʃecondo
secondo
il
coʃtume,
costume,
e il numero de
ʃuoi
suoi
ʃudditi
sudditi
di
Moʃe.
Mose.
Eʃʃendo
Essendo
Maco-metto
Macometto
entrato in uno horto d’un
ʃuo
suo
famigliare chiamato Neg,
[30]
com-mandò
commandò
che
fuʃʃe
fusse
entrodotto dentro qual
ʃi
si
foʃʃe
fosse
che
ui
vi
batteʃʃe
battesse
alla porta,
dicendo perche dopo me regeranno il mio popolo,
&
harranno in
premio il
Paradiʃo,
Paradiso,
colui dunque obedendo al padrone
introduʃʃe
introdusse
Eubocara poi introducendo Amor per commandamento del Propheta gli
diʃʃe,
disse,
Regnerai dopo Eubocara,
e
poʃʃederai
possederai
il
Paradiʃo.
Paradiso.
Il terzo che
pic-chio
picchio
fù
Odmẽ
Odmen,,
alquale il detto
ʃeruo
servo
auiʃato
avisato
dal Propheta gli
diʃʃe.
disse.
dopo il
gouerno
governo
d’Aomar tu
ʃarai
sarai
priuato
privato
della
uita.
vita.
Egli udito
queʃto,
questo,
e
di cio
faʃtidito,
fastidito,
entrodotto ando dal Propheta,
e
diʃʃe
disse
dopò
ch’io ho
fat-to
fatto
la
profeβione
professione
della legge tua.
Io non ho detto alcuna bugia,
non ho
deʃiderato
desiderato
l’altrui
coʃe,
cose,
ne mi ho toccato il membro
maʃchile
maschile
con la man
dritta,
il Propheta
riʃpondendogli
rispondendogli
affermo il futuro
ʃenz’alcun
senz’alcun
dubio,
il cui parere
è
queʃto,
questo,
[31]
che
neʃʃuno
nessuno
che
gouerna
governa
non intrerra in
Para-diʃo,
Paradiso,
ʃe
se
prima non reggera bene il popolo,
alquale egli
è
prepoʃto,
preposto,
ʃi
si
come
ʃi
si
conuiene.
conviene.
Ogni huomo ch’è
preʃidente
presidente
al reggimento di
.x.
x.
huomini
uerra
verra
al giudicio con le mani
ʃtrette
strette
ʃotto
sotto
il mento,
le quali
egli potra all’hora lecitamente
muouere,
muovere,
ʃe
se
gouernando
governando
hara
amminiʃtrato
amministrato
giuʃtitia,
giustitia,
Ma
ʃe
se
harrà
fatto il contrario
ʃtaranno
staranno
immobili fino
à
tanto che gli altri tutti
ʃaran
saran
giudicati,
[32]
ogniuno che mi
eʃsaudira
essaudira
ʃa-ra
sara
eʃsaudito
essaudito
da Dio,
il
ʃimigliante
simigliante
dico di chi terra il mio luogo,
la onde ne
eʃʃo
esso
Dio
eʃsaudira
essaudira
chi non ode me,
o miei.
Esso propheta
eʃʃendo
essendo
alcuna
uolta
volta
nel tempio predicando,
diʃʃe.
disse.
Se qualche Ethiopo,
o
qual-che
qualche
altro
ʃchiauo
schiavo
ui
vi
ʃarà
sarà
prepoʃto,
preposto,
uditelo con quella diligenza che
uoi
voi
ʃolete
solete
udir me.
[33]
Di tutti gli huomini di
Choraʃe,
Chorase,
i buoni
imiterãno
imiteranno
i buoni,
e i
cattiui
cattivi
i
cattiui.
cattivi.
La degnità,
e
oʃʃeruanza
osservanza
della mia legge
dure-rà
durerà
fino
à
tanto che
ʃi
si
troueranno
troveranno
di
ʃoprauanzo
sopravanzo
.xx.
xx.
di
Choraʃe.
Chorase.
[34]
I miei
ʃucceʃʃori
successori
ʃtaranno
staranno
in habito
uiliβimo
vilissimo
per fino
à
.xxx.
xxx.
anni.
Da
quiui
quivi
innanzi
ʃaranno
saranno
ornati,
e
ʃuperbi.
superbi.
[35]
E dicono ultimamente,
che ad ogni
Propheta
ʃe
se
gli danno quattro
conʃiglieri,
consiglieri,
due
celeʃti,
celesti,
ʃi
si
come
à
Ma-cometto
Macometto
Michele,
e Gabriello,
e due terreni,
Come
ʃono
sono
Eubocara,
e Aomar
.
Moauui
figliuolo di Ocfino
affermaua
affermava
hauer
haver
udito dire il
Pro-pheta,
Propheta,
che quei di
Choraʃe
Chorase
trattauano,
trattavano,
e
maneggiauano
maneggiavano
piu de gl’altri
il
gouerno,
governo,
e le leggi,
Nondimeno dopò
la mia morte
uoglio
voglio
che
oʃʃer-uino
osservino
i precetti delle mie
coʃtitutioni,
costitutioni,
e rendino ragione con la dottrina
d’Eubocara,
e d’Aomar.
Prediʃʃe
Predisse
medeʃimamente
medesimamente
di bocca
ʃua,
sua,
che
do-pò
dopò
lui
ʃuccederebbero
succederebbero
.xxxij.
xxxii.
i quali
à
Dio,
&
à
lui
ʃarebbono
sarebbono
odioʃi,
odiosi,
bugiardi,
uno de quali che
è
Alaʃuued,
Alasuued,
ʃara
sara
Re di Chanaa,
[36]
l’altro cioè
Muʃtaileme
Mustaileme
ʃignoreggera
signoreggera
il Regno chiamato Aliemania.
[37]